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Avvocato di Andrea Sempio, Massimo Lovati all’uscita della sede della Guardia di Finanza di Pavia
L’Ordine degli avvocati di Pavia ha acceso i riflettori sull’attività e sulle dichiarazioni pubbliche dell’avvocato Massimo Lovati, difensore di Andrea Sempio, indagato nel caso Garlasco. Secondo quanto apprende l’Adnkronos, la posizione del legale sarà valutata dal Consiglio di disciplina dell’Ordine e non sono esclusi interventi a breve termine. Un “monitoraggio” – spiegano fonti vicine all’Ordine – che prosegue da mesi, viste le ripetute apparizioni televisive e interviste in cui Lovati si è lasciato andare a racconti personali, accuse e ammissioni di aver percepito “pagamenti in nero”.
L’indagine per diffamazione aggravata a Milano
Parallelamente, l’avvocato Lovati è indagato a Milano per diffamazione aggravata. Il fascicolo, affidato al pubblico ministero Fabio De Pasquale, riguarda dichiarazioni rilasciate il 13 marzo 2025 davanti alle telecamere, nelle quali il legale avrebbe accusato lo studio Giarda, storico collegio difensivo di Alberto Stasi, di aver “macchinato” l’indagine che nel 2017 portò a individuare nel Dna di Sempio una nuova pista investigativa. La denuncia è stata presentata dagli avvocati Enrico e Fabio Giarda, figli del compianto professor Angelo Giarda, che per otto anni – e cinque processi – hanno difeso Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni di reclusione per l’omicidio di Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007 a Garlasco.
Le frasi contestate e la reazione dello studio Giarda
Secondo l’atto di denuncia, Lovati avrebbe definito l’indagine del 2017 «frutto di una macchinazione della difesa Giarda» e avrebbe sostenuto che «gli investigatori dello studio prelevarono clandestinamente il Dna di Sempio». Frasi ritenute «gravissime e calunniose» che, si legge nella querela, «minano la reputazione professionale dello studio e dei suoi avvocati». Gli avvocati Giarda sottolineano che l’indagine attuale è iniziativa della Procura di Pavia, e ricordano che una precedente archiviazione – nata da una querela di Sempio e dello stesso Lovati – aveva già definito l’attività difensiva dello studio «legittima e svolta ai soli fini di giustizia».
Il precedente disciplinare e le nuove denunce
Per l’avvocato Lovati non si tratta del primo caso giudiziario. Già nel 2017, dopo alcune dichiarazioni rilasciate a Quarto Grado, era stato querelato dagli stessi fratelli Giarda per diffamazione, vicenda poi chiusa con un accordo risarcitorio. Otto anni dopo, le accuse si ripetono. Da quanto trapela, i Giarda starebbero preparando una nuova denuncia-querela per le parole pronunciate da Lovati durante la trasmissione televisiva Falsissimo, dove il legale avrebbe nuovamente chiamato in causa la vecchia difesa di Stasi e il nome del defunto professor Angelo Giarda, associandolo a presunte «massonerie bianche».
L’Ordine di Pavia valuta azioni disciplinari
Le uscite pubbliche di Lovati – definite “istrioniche” da più fonti forensi – hanno spinto l’Ordine pavese ad attivare un procedimento di vigilanza. «La deontologia impone equilibrio e rispetto per la verità processuale», spiegano ambienti vicini al Consiglio dell’Ordine, che valuta possibili azioni disciplinari a tutela dell’immagine dell’avvocatura. Nel frattempo, la Procura di Pavia è intervenuta con una nota ufficiale a difesa dell’attuale inchiesta e del lavoro dei magistrati coinvolti nel nuovo filone del caso Garlasco.