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Avvocato di Andrea Sempio, Massimo Lovati all’uscita della sede della Guardia di Finanza di Pavia
Parole durissime quelle dell’avvocato Claudio Salvagni, difensore di Massimo Bossetti, condannato all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio. Salvagni ha definito «ignobili e disgustose» le dichiarazioni del collega Massimo Lovati, legale di Andrea Sempio, indagato per l’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco.
In un’intervista con Fabrizio Corona, Lovati ha ipotizzato una linea difensiva paradossale per Bossetti, arrivando a evocare un presunto rapporto sessuale con Yara. «Uno spettacolo orribile, senza rispetto né per Yara, né per Bossetti, né per la giustizia», ha replicato Salvagni, aggiungendo che «ridurre il ruolo dell’avvocato a show» non rende onore alla categoria.
Le parole di Salvagni
«Sono dichiarazioni imbarazzanti – ha detto Salvagni – che ridicolizzano la professione forense. Non voglio infierire su una persona anziana, ma credo sia arrivato il momento che Andrea Sempio si affidi a chi lavori davvero per la sua difesa e non per dare spettacolo».
Nuove perquisizioni a casa di Sempio
Sul fronte investigativo, emergono novità riguardo Andrea Sempio. Il 26 settembre gli inquirenti hanno sequestrato un pc dalla sua abitazione. La notizia, anticipata da Il Tempo, è stata confermata da fonti qualificate.
L’avvocata Angela Taccia, che assiste Sempio, ha precisato che si tratta del portatile fornito dall’azienda al suo assistito per lavorare in smart working, non di un computer nascosto. «Non era stato trovato a maggio perché consegnato successivamente dall’azienda per evitare la pressione mediatica sul luogo di lavoro», ha chiarito.
Il memoriale Savu
Sempre a casa di Sempio è stata rinvenuta anche una fotocopia del memoriale del nipote di Flavius Savu, condannato per estorsione ai danni del Santuario della Bozzola. Secondo Taccia, il documento le era stato consegnato da un giornalista per verificare presunti riferimenti a Sempio, che però non compaiono nel testo. Il memoriale citava infatti solo giri di prostituzione legati al Santuario, senza collegamenti diretti con l’indagato. La difesa ha ribadito che la questione è stata già chiarita con le autorità competenti.