Inizia oggi a Venezia il ciclo di incontri del Consiglio nazionale forense e dell’Unione Triveneta con gli avvocati del Veneto, del Trentino- Alto Adige e del Friuli- Venezia Giulia. Nelle due giornate di lavoro, presso il Palazzo Franchetti, i consiglieri del Cnf si confronteranno con l’avvocatura locale su una serie di temi in sessioni di studio caratterizzate da un taglio molto pratico. Una formula apprezzata dai Coa cche permettere di raccogliere le indicazioni provenienti dai territori.

Il primo focus in programma questo pomeriggio sarà dedicato al disegno di legge delega per la riforma dell’ordinamento forense. Sono previsti gli indirizzi di saluto di Tommaso Bortoluzzi (presidente del Coa di Venezia), Antonio Angelini (presidente del Coa di Trento) e Alessandro Cuccagna (presidente del Coa di Trieste). Il presidente del Consiglio nazionale forense, Francesco Greco, discuterà con alcuni rappresentanti delle istituzioni sulla riforma della legge professionale. Interverranno Andrea Pasqualin (presidente dell’Unione Triveneta dei Coa) e i senatori Erika Stefani (Lega) e Alfredo Bazoli (Pd).

Manifestare la vicinanza dell’avvocatura istituzionale ai colleghi con l’intento di riflettere sulle questioni che si presentano tutti i giorni negli studi legali, in Tribunale e all’interno degli Ordini. È questo l'obiettivo degli incontri avviati già da qualche tempo, come evidenzia il presidente del Cnf, Francesco Greco. «La nostra iniziativa – spiega Greco - si inserisce in un percorso che abbiamo intrapreso ormai da oltre un anno: consiste nel portare il Consiglio nazionale forense in tutte le realtà territoriali del nostro Paese per un confronto diretto con i nostri colleghi. L’Unione Triveneta dei Coa da sempre costituisce un riferimento importante per l'avvocatura italiana. Le giornate di Venezia avranno come primo tema quello della legge forense, che ieri ha iniziato il suo percorso parlamentare con le audizioni davanti alla Commissione Giustizia della Camera. Illustreremo ai colleghi dell’Unione Triveneta il contenuto e i punti salienti della riforma. Un modo per approfondire gli aspetti principali della nostra professione anche in una prospettiva futura. Il Cnf è molto attento nel comprendere e nell’anticipare le esigenze dell’avvocatura».

Il filo conduttore degli incontri del Cnf è quello del confronto costruttivo. «Raggiungere i Coa - dice il presidente Greco - consente di conoscere le idee, le opinioni, le impressioni e i bisogni dell’avvocatura locale. Per questo credo che il nostro impegno sia molto apprezzato». «Diverse le aree tematiche di approfondimento» , fa notare Francesco Napoli, vicepresidente del Cnf. «Rispetto alla materia di mio interesse, quella dell'accesso - afferma Napoli -, uno degli obiettivi più importanti riguarda la qualificazione del tirocinio della professione, eliminando tutte le forme alternative. È stata recepita l’indicazione dell’avvocatura volta a specificare meglio la cornice in cui si realizza il tirocinio, limitandolo alla professione forense con la possibilità in via esclusiva per i giovani di ritornare a svolgere la pratica forense all’interno degli studi legali».

Patrizia Corona ( vicepresidente del Cnf) sottolinea il lavoro di via Del Governo Vecchio a supporto dell’avvocatura. «L’appuntamento di Venezia – spiega - si inserisce nel progetto del Consiglio nazionale forense finalizzato a garantire una presenza costante su tutti i territori. Vicinanza e ascolto costituiscono il binomio dei nostri incontri in ogni regione. Proprio dai singoli territori possono emergere esigenze particolari e il Cnf deve intercettarle per offrire poi alcuni suggerimenti. La nostra attività sui territori credo che venga considerata positivamente dai singoli iscritti ai Coa, che sentono la presenza dell’avvocatura istituzionale in momenti di formazione con il coinvolgimento diretto dei consiglieri del Cnf. Il messaggio che vogliamo lanciare è chiaro: il Consiglio nazionale forense è a disposizione dei Coa».

Gli incontri in Laguna sono organizzati in collaborazione con il Coa di Venezia, mentre sta prendendo forma la nuova legge professionale. «Di qui – riflette la vicepresidente Corona – un bisogno di condivisione con gli Ordini, nello specifico con quelli dell’Unione Triveneta, e con la componente politica sia di maggioranza sia di opposizione».

Secondo Andrea Pasqualin, presidente dell’Unione Triveneta dei Coa, l’iniziativa di Venezia è «un’occasione importante di divulgazione e di confronto», partendo dalla riforma dell’ordinamento forense all’attenzione del Parlamento. «Per quanto il testo sia frutto di una lunga e ragionata elaborazione da parte di gruppi di lavoro osserva Pasqualin -, con un’ampia partecipazione delle componenti istituzionali e associative dell’avvocatura, ulteriori momenti condivisi di riflessione possono giovare a migliorare il testo e a renderlo più funzionale alle esigenze dell’avvocatura».

I lavori proseguiranno domani con quattro sessioni di lavoro (due la mattina e altrettante nel pomeriggio), dedicate alla modalità di esercizio della professione, alla formazione e all’aggiornamento, all’accesso alla professione e al procedimento disciplinare. I relatori saranno i consiglieri Cnf competenti per materia.