«Gli indennizzi liquidati per riparazione per ingiusta detenzione nell’intero anno 2024 sono pari a 26,9 milioni di euro. Dal 1° gennaio 2025 al 31 ottobre 2025 sono state accolte 535 per un importo complessivo a carico dell’Erario pari ad euro 23.850.925,00. In particolare, i dati più alti si registrano presso la Corte di Appello di Reggio Calabria con 77 indennizzi liquidati per 5.486.000,00 euro e presso la Corte di Appello di Catanzaro con 126 indennizzi per un importo di 4.311.000,00 euro. A seguire Palermo con 32 istanze liquidate per un importo di 2.905,000,00 euro e Roma con 40 istanze liquidate per un importo di 2.552,000,00 euro. Nel corso del 2025, dato aggiornato al 25.11.25, risultano pervenute al dipartimento dell’amministrazione generale del personale e dei servizi numero 913 istanze». Così ieri il ministro della Giustizia Carlo Nordio rispondendo ad una interrogazione parlamentare dei deputati di Forza Italia, Tommaso Calderone ed Enrico Costa, mossi dalla consapevolezza che «è fondamentale un monitoraggio dei casi di ingiusta detenzione al fine di tenere accesi i riflettori su queste enormi criticità del sistema, che, troppo spesso, vengono liquidate come danni collaterali fisiologici».

Un argomento, quello delle ingiuste detenzioni e degli errori giudiziari, che terrà banco in questi mesi che ci avvicinano al referendum di marzo sulla separazione delle carriere. Non a caso molti sostenitori del Sì sono convinti che grazie alla riforma costituzionale saranno evitate molte ingiuste carcerazioni perché il giudice sarà meno legato alle istanze dell’accusa. E non a caso proprio Forza Italia ha tra i suoi testimonial diverse persone vittime di ingiusta privazione della libertà personale.

Nella replica Calderone si è detto «soddisfatto» della risposta del Guardasigilli e ha aggiunto: «Dobbiamo rimediare a questa situazione. In questo momento in carcere ci sono 15mila detenuti presunti innocenti, il cinquanta per cento di questi verrà assolto. E chiederà allo Stato di essere risarcito attraverso i soldi di tutti noi cittadini. Una soluzione a questo c’è ed è una riforma sulla custodia cautelare» di cui proprio Calderone è ispiratore attraverso una proposta di legge che però non ha mai preso il via, anche perché al momento al governo non conviene troppo smuovere le acque in vista del referendum sulla separazione delle carriere.

Sul social X è arrivato anche il commento di Costa: dati questi numeri forniti da Nordio, «come la mettiamo con il Csm che registra il 99% di valutazioni di professionalità positive per i magistrati?».