La decisione pronunciata dalla Corte di Cassazione chiude uno dei capitoli più drammatici dell’omicidio di Willy Monteiro Duarte, avvenuto il 6 settembre 2020 a Colleferro. Il verdetto della quinta sezione penale ha cristallizzato in via definitiva la condanna all’ergastolo per Marco Bianchi, ritenuto dagli inquirenti il principale responsabile della spedizione che portò alla morte del giovane ventenne originario di Capo Verde.

La Suprema Corte conferma l'ergastolo

I giudici della Cassazione hanno accolto integralmente la richiesta formulata dal Procuratore generale durante la requisitoria. Per Marco Bianchi la condanna all’ergastolo diventa così irrevocabile, chiudendo l’ultimo grado di giudizio dopo un percorso processuale complesso e articolato.

Secondo le ricostruzioni, il maggiore dei fratelli avrebbe guidato il pestaggio costato la vita a Willy, intervenuto per difendere un amico durante una rissa. La violenza del gruppo fu definita dai magistrati «sproporzionata e incontrollata», in un contesto che trasformò un episodio di strada in un omicidio brutale.

Per Gabriele Bianchi terzo appello sulle attenuanti

Diversa la conclusione per Gabriele Bianchi. La Cassazione ha disposto un nuovo processo d’appello – il terzo – accogliendo la richiesta del Procuratore generale di rivalutare l’esclusione delle attenuanti generiche, concesse nel precedente giudizio e che avevano ridotto la pena a 28 anni.

Il collegio ha ritenuto necessario un ulteriore approfondimento sulla misura della sanzione, pur confermando definitivamente la responsabilità dell’imputato nel pestaggio. I giudici hanno accolto anche parte del ricorso presentato dalle difese, rinviando la questione alla Corte d’Appello competente.

Condanne definitive per Belleggia e Pincarelli

La sentenza della Cassazione rende invece irrevocabili le condanne a carico degli altri due imputati: 23 anni per Francesco Belleggia e 21 anni per Mario Pincarelli. Entrambi erano già stati riconosciuti colpevoli per il ruolo avuto nella sequenza di violenza culminata nell’omicidio.

Una vicenda che segnò Colleferro

Con questa decisione, la Suprema Corte scrive in larga parte la parola fine su un caso che scosse profondamente la comunità di Colleferro, già provata dal contesto della pandemia. La morte di Willy Monteiro, intervenuto per difendere un coetaneo, divenne simbolo nazionale di ingiustizia e brutalità, suscitando ondate di indignazione e richieste di verità.