Riceviamo da Gianni Alemanno e pubblichiamo nel rispetto delle norme dell'Ordinamento Rebibbia, 19 maggio 2025 139* giorno di carcere

Un fulmine ha percorso le nostre celle, un passa parola così rapido come solo in carcere può avvenire: La Russa ha aperto sulla proposta Giachetti di una 'liberazione anticipata speciale'. Rita Bernardini, Presidente di ' Nessuno tocchi Caino', ha interrotto il suo sciopero della fame in favore dell'indulto. Per farla semplice, potrebbe arrivare finalmente un provvedimento di clemenza per ridurre significativamente il sovraffollamento carcerario.

Ma facciamo un passo indietro, per capire.

Venerdì santo, tra le guardie carcerarie e la dirigenza c'è un clima di attesa, da grandi occasioni. La mattina, con passo felpato e aria sorniona, si presenta al braccio G8 Pierferdinando Casini, parlamentare Pd in carica ed ex Presidente della Camera. Fa un giro tra le celle, si fa spiegare la situazione carceraria, si vede che rimugina. Mi porta in regalo anche una colomba pasquale, che viene trattenuta dalla Direzione del Carcere e mi viene consegnata 26 giorni dopo (tanto per far capire come funzionano qui le cose).

Poi nel tardo pomeriggio, la sorpresa è ancora più forte: nelle celle di Rebibbia incede addirittura la seconda carica dello Stato, il Presidente del Senato Ignazio La Russa, accompagnato dai suoi dirigenti. Dopo Papa Francesco credo che sia la personalità pubblica più importante che ha varcato i cancelli di Rebibbia. Entra nella mia cella, guarda le 6 brande a castello e, senza che nessuno gli dica niente, capisce tutto ed esclama: “ma qui non dovrebbero dormire solo 4 detenuti?”. Certo, è il famoso sovraffollamento carcerario. Per inciso, qui sono venute in visita decine di parlamentari, ma sono saliti a vedere le celle solo Casini, La Russa e, prima di loro, Maurizio Gasparri ( che si è pure bevuto un caffè offerto dai detenuti). La Russa, non dice nient'altro ( non potrebbe, il regolamento carcerario non lo consente), continua il suo giro tra lo stupore dei detenuti e se ne va.

I detenuti sorridono scettici, “va be', sono venuti solo a farsi vedere...” E, invece, No! Dopo qualche giorno, dopo la morte di Papa Francesco, Pierferdinando Casini lancia la proposta di un mini-indulto di un anno. Smuove le acque, ma trova il muro contrario della maggioranza di governo. E poi, per approvare un indulto o un'amnistia ci vuole la maggioranza di due terzi del Parlamento. Rita Bernardini, secondo il metodo non violento di usare il proprio corpo per lanciare messaggi umanitari estremi, comincia uno sciopero della fame per sostenere questa proposta, Poi, il 15 maggio, tutti i media lanciano la notizia dell'apertura di Ignazio La Russa alla proposta dell'onorevole Roberto Giachetti, parlamentare di Italia Viva.

In cosa consiste questa proposta? Secondo l'Ordinamento penitenziario le persone detenute che tengono una buona condotta hanno diritto ad uno sconto di pena di 45 giorni ogni sei mesi di carcere. L'onorevole Roberto Giachetti ha presentato una proposta di legge, che per passare ha bisogno solo di una maggioranza semplice, secondo cui questi giorni di sconto di pena vengono aumentati da 45 a 75 nel periodo di tempo che va dal: 2016 fino ad oggi. Dopo, per il futuro, l'aumento sarebbe limitato a 60 giorni, cioè lo stesso sconto di pena previsto in Germania.

Il risultato pratico di questa proposta è che i detenuti potrebbero avere immediatamente diversi mesi di sconto di pena, non tutti automaticamente come nell'indulto, ma solo quelli che hanno mantenuto una buona condotta. La proposta di Giachetti aveva già il consenso di quasi tutta l'opposizione di centrosinistra (salvo il Movimento 5 Stelle), se si trova un accordo con Ignazio La Russa, l'autorevolezza del Presidente del Senato potrebbe smuovere anche forze politiche dalla maggioranza di centro- destra. Insomma, la speranza divampa (prendendo in prestito una celebre frase del Signore degli Anelli) nelle celle di tutta Italla. Da queste stanze fatiscenti, in mezzo a questi letti accatastati in modo contrario a ogni normativa nazionale ed europea, in questo caos generato dalla sproporzione tra il numero dei detenuti e quello del tutto insufficiente di educatori, psicologi e magistrati di sorveglianza, si apre la speranza di un qualche ritorno alla normalità.

Una normalità su cui ricostruire percorsi veri di rieducazione e reinserimento dei detenuti, una normalità con cui evitare le periodiche figuracce dell'Italia condannata dalla Corte Europea per violazione dei diritti dell'uomo per le condizioni delle sue carceri. E quindi, in attesa di un intervento di Papa Leone XIV sulle orme di Papa Francesco, speriamo che questa volta sia la politica italiana a fare un miracolo, nel segno coraggioso e beffardo del Presidente La Russa.