«Trump non è un modello, ma va rispettato come leader di un Paese amico con cui l’Italia ha sempre avuto ottimi rapporti». Lo ha dichiarato il presidente del Senato Ignazio La Russa in un’intervista a La Stampa, rispondendo a una domanda sull’ex presidente degli Stati Uniti.

Il presidente del Senato ha poi aperto a una riflessione sul sovraffollamento carcerario, partendo da una proposta di Roberto Giachetti: «Accanto alla certezza della pena, prevista dalla Costituzione c’è anche l’obbligo di assicurare condizioni di vita civile ai detenuti. Non si tratta di indulti o amnistie, a cui resto contrario, ma di affrontare l’esigenza reale di alleggerire le carceri».

La Russa ha auspicato un dibattito in Senato in linea con il piano carcere del governo Meloni, che potrebbe svilupparsi nel giro di due o tre anni. Quanto alla bocciatura della proposta alla Camera, ha osservato: «Evidentemente non era congeniale, ma il problema non si è risolto, e l’estate è sempre un periodo critico per il sistema penitenziario».

Il presidente ha proposto una revisione della liberazione anticipata: «I 45 giorni ogni sei mesi per buona condotta andrebbero rivisti. Bisogna premiare non solo chi non ha commesso atti di indisciplina, ma chi si è distinto per reale buona condotta. Si potrebbe estendere a 70 giorni, anche retroattivamente, per anticipare l’uscita di chi è alla fine della pena».

Sul testamento biologico, La Russa ha confermato l’intenzione della maggioranza di portare il tema in Aula a luglio. «Sono orgoglioso che si sia fissata una data. Spero che si possa approvare un testo entro la legislatura. Su temi come carceri e fine vita occorre un confronto sereno, senza ideologie o scontri di parte. Sarebbe bello arrivare a un voto unitario».

Sui contenuti della futura legge, ha aggiunto: «È una scelta diversa dal suicidio. Il Parlamento deve fissare limiti chiari, evitando abusi e fughe in avanti, ma la discussione deve essere libera».