«Gianni Alemanno più che un detenuto è un prigioniero» Sul caso dell’ex sindaco di Roma, ex parlamentare e ministro del governo Berlusconi, tutt’ora a Rebibbia a causa del mancato rispetto della pena dei servizi sociali per una condanna definitiva relativa a traffico di influenze nell’ambito della cosiddetta inchiesta Mafia capitale - torna a parlare con Il Dubbio Francesco Storace.

Storace, lei in un post su X in questi giorni ha scritto: «Gianni Alemanno non è un corpo estraneo a destra. E la denuncia non può essere raccolta solo a sinistra. E’ ora di una battaglia comune. il carcere è un luogo di detenzione e non di tortura. Chiedono umanità e non impunità». Finora sono stati di più gli interventi di sinistra che di destra, in effetti…

Comunque in carcere sono andati a trovarlo molti esponenti di centrodestra come Maurizio Gasparri, Paolo Trancassini… Tra le voci di sinistra c’è stata anche Monica Cirinnà che era in consiglio comunale a Roma all’opposizione di Alemanno sindaco. Però evidentemente o a essere ottimisti non si vuole sprecare un’ occasione che si può verificare e quindi è meglio non apparire e lavorare sotto traccia magari per portare a casa la proposta di legge Giachetti che è l’ ampliamento della legge Gozzini, oppure c’è chi magari dice di no perché la vive come una cosa contro il proprio schieramento e sarebbe abbastanza cinico questo.

Intanto, il presidente della Camera, Lorenzo Fontana (espresso dalla Lega, ndr) come aveva già fatto il presidente del Senato Ignazio La Russa (FdI, ndr), è andato a Rebibbia. Che impressione le hanno fatto quelle foto mentre parla con Alemanno, sotto tutti i riflettori?

È stata un’immagine molto forte, molto bella quel colloquio sotto le telecamere. Fontana ha dato un segnale fortissimo. Essendo andato a trovare Alemanno e quel cortile lo ho visto, la scena la ho rivissuta anche fisicamente. Così come è stato importante il colloquio che La Russa ha avuto con Roberto Giachetti ( deputato di Iv, ndr) e con Rita Bernardini ( storica esponente radicale, ndr). Ecco, io ora spero che tutto questo movimento dei vertici della Repubblica possa servire a smuovere le acque delle istituzioni.

Cosa si aspetta?

Io vedo solo un percorso: la commissione per la legge Giachetti che amplia alcuni premi per chi merita. Cosa ben diversa dall’aprire una stagione perdonista con amnistia e indulto ai quali io stesso sarei con-tra-rio. Ma se chi sta in carcere accetta un percorso di rieducazione per avere un premio per la semilibertà un tot di giorni all’anno, io credo che questa sia una proposta civile.

Ma non crede che la destra sia un po’ troppo prigioniera della sua pur giusta battaglia sulla certezza della pena che rischia però di trasformarsi in giustizialismo?

Sì, questo è un tema che c’è tutto ed io spero che si riesca a superarlo. Ma non è un retaggio giustizialista. Attenzione, vorrei ricordare che ad esempio sull’indulto io e Alemanno ci esprimemmo in modo diverso: io a favore e lui contrario. Credo peraltro che sia una questione che nemmeno tocca Alemanno.

Il quale è diventato un detenuto “speciale”…

Speciale in negativo. Non sta assolutamente in una condizione privilegiata. Sta con altri sei in cella. Non sta in una suite. Ci sono i casi che lui ha fatto conoscere. I detenuti suicidi, quell’uomo di 81 anni che 15 anni fa fu condanno per reati finanziari, penso in seguito a una bancarotta.

Alemanno grazie alla notorietà del suo nome ha avuto il merito di portare con maggiore attenzione alla ribalta la drammaticità di certe situazioni. Ma non trova che nel suo caso non solo ci sia un certo accanimento contro di lui “perché si chiama Alemanno”, come lei mi disse in un’altra intervista a Il Dubbio subito dopo l’arresto, ma anche l’ostilità di una certa magistratura contro la politica, come per un retaggio di “Tangentopoli”?

Sicuramente c è accanimento contro di lui perché ci sono politici che stanno agli arresti domiciliari. A lui pure quelli sono stati negati. Quello di Alemanno è il caso incredibile abbattutosi contro un uomo che non ha né ucciso né rubato. Perché tutto questo? Perché non ha mantenuto un patto con i magistrati? Allora, i magistrati mi trovino in carcere un detenuto condannato a 22 mesi, non ce n’è nessuno. Alemanno è più un prigioniero che un detenuto.

Ora La Russa si starebbe dando da fare per creare un larga maggioranza in Senato sulla pdl Giachetti. Cosa auspica?

Io spero che ci sia un consenso davvero molto largo, anche se i 5 Stelle già sappiamo che non la voteranno mai. Ma anche il Pd deve ora dimostrare il suo tanto sbandierato garantismo al momento del voto.