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Associated Press/LaPresse
I jet israeliani hanno bombardato la sede dell'emittente di Stato iraniana Irib a Teheran. Lo riferisce il Times of Israel, che rilancia un video in cui si vede una conduttrice della tv di Stato iraniana che fugge dallo studio dal quale stava parlando in diretta, mentre l’esplosione oscurava lo schermo dietro di lei. Precedentemente l'esercito israeliano (Idf) aveva emesso un avviso di evacuazione per la zona di Teheran in cui ha sede Irib e il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, alludendo a un raid israeliano sull'emittente di Stato aveva dichiarato: “Il megafono della propaganda e dell'incitamento iraniano sta per scomparire”.
“La nostra Aeronautica Militare non solo protegge i cieli di Israele, ma ora controlla anche i cieli di Teheran. Si tratta di un risultato straordinario, un cambiamento delle regole del gioco”. Lo ha dichiarato il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, in visita nella base aerea israeliana di Tel Nof, accompagnato dal ministro della Difesa Israel Katz e dal capo di Stato maggiore dell'esercito, il tenente generale Eyal Zamir. Lo riporta Ynet. “Stiamo colpendo con precisione e determinazione gli obiettivi del regime” dell'Iran, “obiettivi che minacciano il nostro futuro. Al contrario del regime criminale iraniano, che prende deliberatamente di mira i civili: bambini, donne, famiglie”, ha aggiunto Netanyahu.
Stamattina l'esercito israeliano (Idf) aveva annunciato di avere raggiunto la “superiorità aerea” su Teheran. L'Aeronautica Militare israeliana ha avviato anche una nuova ondata di attacchi aerei nell'Iran centrale, secondo quanto dichiarato da un funzionario militare. Gli “obiettivi strategici” dichiarati dal premier israeliano sono di “eliminare la minaccia nucleare ed eliminare la minaccia missilistica”. “Questo è un viaggio verso la vittoria, e questa vittoria sarà costruita sulle spalle di persone straordinarie come voi. Tutti i cittadini di Israele vi salutano, e molti nel mondo vi guardano, vi ammirano, vi apprezzano”, ha detto Netanyahu rivolgendosi ai soldati.
Ma le tensioni tra Iran e Israele accendono anche le strade di Teheran, dove si registrano proteste sempre più diffuse e coraggiose. Nelle ultime ore, video diffusi sui social mostrano donne iraniane gridare “Morte al dittatore, morte a Khamenei” dai balconi delle abitazioni, in segno di rivolta contro il regime. Il dissenso, esacerbato dopo la morte di Mahsa Amini nel 2022, torna a infiammare la capitale in un momento di massima tensione geopolitica.
“Khamenei in trattative con la Russia per lasciare il Paese”
Il media Iran International, critico con il regime di Teheran, riferisce di aver ottenuto informazioni che indicano che Ali Asghar Hejazi, vice capo di gabinetto della Guida Suprema Ali Khamenei, è in trattative con funzionari russi per garantire una potenziale uscita dall'Iran per sé e la sua famiglia se la situazione dovesse deteriorarsi. Un alto funzionario russo avrebbe quindi assicurato a Hejazi che in caso di escalation, Mosca faciliterà la sua evacuazione attraverso un corridoio sicuro. Secondo quanto riporta Iran International, altri alti funzionari iraniani hanno avuto contatti simili.
Erdogan: Israele minaccia globale
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha avuto un colloquio telefonico con l'omologo russo Vladimir Putin per discutere del conflitto tra Israele e Iran, delle relazioni bilaterali e di altre questioni regionali. Lo riferisce l'agenzia Anadolu, citando la Direzione della Comunicazione della Presidenza turca. Durante la conversazione, Erdogan ha avvertito che l'atteggiamento del governo Netanyahu, che "ignora il diritto internazionale", rappresenta una chiara minaccia per l'ordine globale, sottolineando che la regione non può permettersi un'ulteriore guerra.
I pasdaran: continueremo a colpire
Il capo delle Forze terrestri del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (Irgc), Mohammad Pakpour, ha avvertito che l'Iran continuerà le operazioni militari anche se gli attacchi israeliani cessassero. "Anche se gli attacchi israeliani cessassero, continueremo fino alla fine la nostra missione", ha dichiarato Pakpour, secondo quanto riportato dai media statali. Pakpour è stato nominato venerdì dalla Guida Suprema dopo la decapitazione da parte di Israele di alcuni dei vertici militari della Repubblica islamica. Il comandante dei Pasdaran ha poi aggiunto che sono state colpite aree chiave e che le operazioni continueranno.
L’Ue: la Russia non può mediare
“Sia chiaro: la Russia non ha alcuna credibilità. I suoi precedenti dimostrano che l'unico interesse della Russia è la guerra. La Russia viola continuamente il diritto internazionale e la Carta delle Nazioni Unite. Va anche ricordato il recente accordo di partenariato Russia-Iran, che segnala una cooperazione sempre più stretta in vari ambiti, inclusa la politica estera e la difesa. Alla luce di ciò, la Russia non può essere considerata un mediatore obiettivo”. Lo afferma un portavoce della Commissione europea durante il briefing giornaliero con la stampa, in merito al conflitto in corso tra Israele e Iran e alla condotta di Mosca per quanto riguarda l'aggressione all'Ucraina.
Raid israeliani: distrutti 120 lanciatori di missili
Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno annunciato di aver colpito e distrutto oltre 120 lanciatori di missili terra-terra in Iran, definiti «una minaccia esistenziale». Gli attacchi, eseguiti da una flotta di 50 caccia, hanno preso di mira anche siti di stoccaggio e produzione missilistica. «Abbiamo colpito un terzo dei lanciatori in mano al regime iraniano. Ogni lanciatore era pronto a colpire il fronte interno e le risorse strategiche di Israele», si legge nella nota delle Idf. I raid hanno ridotto del 50% il potenziale offensivo previsto dall’Iran.
Tra gli obiettivi colpiti anche l’ospedale Farabi a Kermanshah, nel nord-ovest dell’Iran. Secondo l’agenzia iraniana Fars, almeno quattro esplosioni hanno interessato l’area.
Pezeshkian attacca: «Israele usa armi americane»
Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha accusato apertamente gli Stati Uniti di complicità: «Stanno violando il diritto internazionale e permettendo a Israele di attaccare l’Iran». Intervenendo in Parlamento, ha aggiunto: «L’Iran non ha mai cercato il conflitto. Israele mira a colpire i musulmani uno a uno, è necessario che il mondo islamico si unisca».
Dure anche le parole del portavoce del ministero degli Esteri iraniano, che ha chiesto a Francia, Germania e Regno Unito di condannare l’attacco israeliano e il bombardamento del sito nucleare di Natanz.
Cina: condanna esplicita e proposta di mediazione
Pechino si inserisce nello scenario come potenziale mediatore. Dopo la condanna ufficiale dell’attacco israeliano, la Cina ha ribadito la volontà di «giocare un ruolo costruttivo». Il portavoce del ministero degli Esteri cinese Guo Jiakun ha espresso «forte preoccupazione» e il ministro Wang Yi ha contattato i vertici diplomatici di Iran e Israele per chiedere una soluzione negoziata.
Nel frattempo, secondo un’esclusiva del Wall Street Journal, Teheran avrebbe ordinato da Pechino grandi quantità di perclorato di ammonio, sostanza utilizzata per propellenti missilistici.
Calenda: «Putin mediatore? Una follia trumpiana»
Nel dibattito internazionale si inserisce anche il commento del leader di Azione, Carlo Calenda: «Putin mediatore tra Iran e Israele? Una follia trumpiana. La Russia è la principale minaccia per l’Europa e continua ad allargare il suo conflitto ibrido». Calenda ha ribadito che l’attenzione europea non deve distogliersi dall’Ucraina.