Le "toghe rosse" finiscono nuovamente nel mirino dell’esecutivo. Dopo le osservazioni del Massimario della Cassazione al decreto sicurezza, nuovi attriti emergono a seguito dei rilievi sollevati sull’accordo tra Italia e Albania per la gestione dei migranti. Secondo la Suprema Corte, il protocollo potrebbe presentare criticità di compatibilità con la Costituzione e il diritto internazionale.

Non è la prima volta che l’intesa con Tirana viene messa in discussione: precedenti sentenze avevano costretto il governo a modificarne alcuni passaggi. Ora, dopo le nuove osservazioni, il ministro per gli Affari europei Tommaso Foti ha ribadito che l’esecutivo «andrà avanti nella lotta all’immigrazione irregolare», ritenendo il modello italiano un riferimento anche a livello europeo.

Il centrodestra, nel frattempo, lavora a nuove misure sul fronte sicurezza. La Lega annuncia una possibile estensione del decreto sicurezza, con norme a tutela delle forze dell’ordine. L’obiettivo, spiegano fonti parlamentari, è evitare che agenti finiscano indagati per episodi “di cui si conosce fin da subito la loro estraneità”, senza introdurre però “scudi di impunità”.

Il Consiglio dei ministri dovrebbe approvare domani un nuovo decreto flussi, che prevede 500mila ingressi regolari per il triennio 2026-2028. Sul dl sicurezza, invece, resta ferma la volontà di contrastare l’occupazione abusiva: la norma riguarda attualmente la prima casa, ma si valuta l’estensione ad altri immobili.

Le critiche della Cassazione hanno acceso il dibattito politico. Galeazzo Bignami (FdI) accusa: «Le toghe rosse difendono gli abusivi», mentre Lucio Malan denuncia una presunta inversione delle priorità da parte della magistratura. Maurizio Gasparri (FI) definisce «inaccettabile» l’intervento della Corte e annuncia nuovi provvedimenti «a difesa dei cittadini e delle forze dell’ordine».

Anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha manifestato perplessità, mentre Matteo Piantedosi ha definito «ideologica» la posizione della Cassazione. A replicare è l’Associazione nazionale magistrati, che ricorda come sia compito del Massimario «analizzare le novità normative e segnalarne eventuali criticità», sottolineando l’importanza del rispetto istituzionale.

Il confronto si inasprisce ulteriormente con le parole del ministro Foti, che parla di un atteggiamento ostile da parte di «alcuni organi giurisdizionali», accusati di ostacolare l’azione del governo in materia migratoria. «A chi giovi questo atteggiamento è fin troppo evidente», afferma, assicurando che l’esecutivo continuerà nella sua linea.

Da ambienti di Fratelli d’Italia e della Lega, infine, si ridimensiona il parere della Cassazione: «È un’opinione, priva di valore vincolante. Non ci preoccupa».