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Matteo Salvini al Convegno Milano Futura organizzato dalla Lega presso il ristorante Savini - Milano, 28 Luglio 2025 (Foto Claudio Furlan/Lapresse) Milano Futura conference organised by the Lega at the Savini restaurant - Milan, 28 July 2025 (Photo Claudio Furlan/Lapresse)
Le ruspe non bastano più. Il partito di Matteo Salvini ora ha progetti più ambiziosi: una campagna estiva «anti-crimine con foto di delinquenti veri». Una gogna pubblica in piena regola, dunque, di cui la Lega può servirsi per ottenere ben due risultati in un colpo: promuovere il decreto Sicurezza e rispondere al caso di Milano, dove la 71enne Cecilia De Astis è stata travolta da un’auto pirata con a bordo quattro minori rom. Il tutto ingaggiando un secondo round con il Campidoglio, che a Roma aveva rimosso i manifesti-antiscippo affissi dal Carroccio perché carichi di stereotipi e lesivi della dignità dei soggetti ritratti. Ma andiamo per ordine.
Il nuovo slancio del Capitano è arrivato ieri, quando Salvini è tornato a invocare le ruspe per «radere al suolo» il campo rom di Milano, alludendo anche a «pseudo “genitori”» da arrestare. Con lo stesso post sui social, il viceministro era andato quindi all’attaco del sindaco Beppe Sala. E non contento dello scontro con il centrosinistra, che lo accusava di «sciacallaggio», questa mattina il leader leghista ha rincarato la dose: «Serve agire subito - si legge nel post sui social - con l’intervento dei servizi sociali, troppo spesso cauti quando ci sono di mezzo famiglie che vivono nelle roulotte o nelle baracche, per intervenire su quei bambini e metterli in condizione di non ripetere i gravissimi reati appena commessi. Basta con la tolleranza e il buonismo nei confronti dei rom e di gente che è davvero difficile definire “genitore”».
In questo quadro si inserisce anche la mossa della Lega, che ha lanciato la nuova campagna insieme ai dati del Viminale sui reati commessi all’interno delle metropolitane in Italia nei primi cinque mesi dell’anno: quei numeri, dice il partito, «certificano che le persone denunciate o arrestate per furto con destrezza nelle metro sono in numero di 26 per la Bosnia-Erzegovina, in numero di 20 per la Romania e in numero di 32 di nazionalità ignota. Nessun’altra comunità - prosegue la nota - ha numeri così rilevanti».
Il che legittimerebbe, dunque, la gogna nei confronti di rom e neri, protagonisti della prima campagna promossa dal Carroccio con slogan del tipo: “Scippi in metro? Ora finisci in galera senza scuse”. Censurata dal sindaco dem Roberto Gualtieri con quello che il Corroccio definisce «bavaglio comunista», la prima infornata di manifesti riportava volti generati con l’intelligenza artificiale. Mentre ora si tratterà di «fotografie reali» che saranno «diffuse entro agosto», con persone in carne e ossa: come lady scippo - annuncia la nota -, che «secondo i media ha accumulato 150 reati in vent’anni, evitando la galera anche per le sue costanti gravidanze».
«Con le nuove regole, per lei sarà più difficile delinquere e restare impunita», assicura il partito di via Bellerio. Che chiaramente non tralascia il tema delle occupazioni abusive: ne sa qualcosa l’europarlamentare di Avs Ilaria Salis, già protagonista di una card dedicata all’argomento.