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ELLY SCHLEIN SEGRETARIO DEL PD POLITICO
Ha rappresentato un punto di svolta per buona parte del Pd, e certamente per la minoranza riformista, il Consiglio supremo di Difesa di lunedì dopo il quale il presidente della Repubblica ha voluto ribadire alcuni punti di fermi, primo tra tutti il sostegno dell’Italia all’Ucraina in giorni di forte tensioni in maggioranza per le intemperanze leghiste rispetto all’invio di aiuti militari da Roma a Kyiv. E così il Pd ne ha approfittato e anche dagli esponenti più vicini alla segretaria Elly Schlein, la quale tuttavia al momento in cui scriviamo non si è ancora espressa sul tema, sono arrivati segnali di netta vicinanza alla linea del Colle, più volte richieste dal «Apprendiamo che il senatore Borghi non voterà in Parlamento la nuova autorizzazione di invio di armi a Kiev - ha detto il capogruppo in Senato Francesco Boccia, fedelissimo di Schlein, dopo la presa di posizione del senatore leghista - Non entro nel merito: il Pd è favorevole al proseguimento degli aiuti militari all’Ucraina nel 2026 e il sostegno è un punto fermo dell’impegno europeo. Ma la posizione di Borghi, come le parole di Salvini di questi giorni, fotografano lo scontro, continuo, nel governo. Con Salvini che fa il portavoce di Mosca, Crosetto fa il ministro della Difesa, e Meloni tenta di tenerli insieme».
L’orizzonte verso il quale ci siamo muove è quello di inizio 2026, visto che a fine dicembre scade il decreto che definisce l’ombrello politico e giuridico sotto il quale sono stati forniti gli aiuti all’Ucraina dall’invasione del 2022. E quindi si dovrà tornare in Parlamento, con la maggioranza chiamata a fornire un segnale di compattezza e il Pd che sarà di nuovo stretto tra la necessità di non far mancare il sostegno a Kyiv e quella di non rompere con gli alleati di M5S e Avs, che più volte hanno invece espresso al loro contrarietà. «Mi auguro avvenga tempestivamente (il ritorno in Aula, ndr), così da far chiarezza e eliminare ogni possibile ambiguità. Poi ognuno si prenderà le proprie responsabilità: hic Rhodus, hic salta - ha detto ieri al Corriere il presidente dem del Copasir ed ex ministro della Difesa, Lorenzo Guerini - Il Pd ha sempre presentato e votato le risoluzioni per confermare gli aiuti, anche militari, a Kiev. E appoggiato tutti i pacchetti di aiuti previsti negli undici decreti fin qui approvati. Tra l’altro cinque di questi hanno la mia firma come ministro della Difesa del tempo. Continueremo a farlo, convintamente e con determinazione, fino a quando sarà necessario per arrivare ad una pace decisa dagli ucraini e che non potrà mai essere la resa all’aggressione e alla sopraffazione».
Aggiungendo poi che Schlein dovrebbe recarsi a Kyiv, come fatto già da diversi suoi colleghi della famiglia socialista europea, a partire dal primo ministro spagnolo Pedro Sanchez, e come già le aveva invitato a fare la vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno dalle colonne di questo giornale.
La stessa Picierno ha voluto ieri riprendere alcune parti del comunicato finale del Consiglio Supremo di Difesa, ricordando che «il Consiglio ha affrontato il tema della minaccia ibrida proveniente dalla Russia e da altri attori stranieri ostili, quale sfida complessa per la sicurezza dell’Europa e dell’Italia nonché per l’integrità dei processi democratici», che «il Consiglio ha evidenziato i gravi rischi di una minaccia in continuo incremento, basata sulla pervasività e diffusione di attività offensive fondate sulla velocità, sul volume e sull'ubiquità della tecnologia digitale, nonché sull’impiego malevolo dell’Intelligenza Artificiale» e che «il Consiglio ha espresso preoccupazione per la manipolazione dello spazio cognitivo, attraverso campagne di disinformazione, interferenze nei processi democratici, costruzione di narrazioni polarizzanti e sfruttamento delle piattaforme digitali per indebolire la fiducia nelle istituzioni e minare la coesione sociale». E proprio Guerini sarà invece uno degli ospiti del convegno sulla Difesa organizzato dall’ex parlamentare dem e oggi ordinario di Diritto Pubblico comparato alla Sapienza Stefano Ceccanti, nel quale si confronteranno altri due ex ministri della Difesa, Roberta Pinotti e Mario Mauro, e i presidenti delle commissioni Difesa di Camera e Senato, Antonino Minardo e Stefania Craxi.
«Il convegno nasce dall’esigenza di riflettere, a pochi giorni dalla rilevante riunione del Consiglio Supremo di Difesa presieduto dal capo dello Stato, sulla costruzione di un consenso bipartisan, prima ancora culturale che politico, attorno a un nuovo modello di difesa inserito pienamente in una prospettiva europea», ha spiegato Ceccanti. I riformisti dem si ritroveranno poi anche a Prato il 29 novembre per un evento in cui si parlerà anche di Difesa in concomitanza con la reunion delle correnti a sostegno di Schlein, a Montepulciano dal 28 al 30 novembre.


