Il dibattito sul Ponte sullo Stretto torna al centro della scena politica con un nuovo passaggio istituzionale destinato a far discutere. Angelo Bonelli, deputato Avs e co-portavoce di Europa Verde, ha annunciato di aver trasmesso alla Corte dei Conti europea un esposto riguardante il progetto, sostenendo che i fondi comunitari impiegati non sarebbero compatibili con il quadro normativo dell’Unione.

Le contestazioni: concorrenza, legittimità e uso dei fondi Ue

Bonelli ha spiegato che la segnalazione nasce dalla necessità di verificare «violazioni delle direttive europee», in particolare quelle che regolano la concorrenza e la legittimità delle procedure. Nell’esposto, il parlamentare richiama le criticità già sollevate dalla Corte dei Conti italiana e chiede che siano esaminate dall’organo europeo, vista la presenza di finanziamenti comunitari. Tra questi cita il Fondo di sviluppo e coesione e il fondo Cinea per la progettazione, strumenti che – sottolinea – «non possono essere impiegati se esistono violazioni del diritto europeo».

Il governo Meloni e i 14 miliardi destinati all’opera

Nel suo intervento, Bonelli accusa l’esecutivo di aver avviato un percorso di spesa senza il parere favorevole degli organismi tecnici nazionali. A suo dire, il progetto non avrebbe ancora ottenuto il via libera del Consiglio superiore dei lavori pubblici, nonostante l’impegno di risorse ingenti. «Il governo Meloni – afferma – sta investendo 14 miliardi di euro in un’opera che non ha ricevuto l’approvazione da nessun organismo tecnico dello Stato». Critiche che si intrecciano con le polemiche degli ultimi mesi sui tempi, sui costi e sulla fattibilità del ponte.

Eventi meteo estremi e priorità mancate

Bonelli lega il caso del ponte anche all’emergenza idrogeologica delle ultime settimane, soprattutto al Nord, dove frane e alluvioni hanno provocato vittime e danni gravi. Per il deputato, destinare risorse al megaprogetto mentre il territorio soffre fragilità strutturali è una scelta sbagliata. «Mentre il Paese è colpito da eventi meteo estremi – osserva – il governo pensa al Ponte sullo Stretto invece di investire nella messa in sicurezza», ribadendo che la priorità dovrebbe essere la tutela delle comunità esposte al rischio.