Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha criticato duramente l’approccio dell’Occidente al conflitto in Ucraina, nel corso della trasmissione L’aria che tira su La7. Dopo tre anni di guerra, secondo Conte, la situazione è precipitata: «Non ci si confronta più con atteggiamenti diplomatici ma con le forze in campo, e oggi la Russia è in vantaggio».

Per l’ex premier, le sanzioni e le strategie adottate finora «si sono rivelate un fallimento». Da qui l’appello per una svolta negoziale: «Avremmo voluto un protagonismo dell’Europa e dell’Italia. Non c’è stato. Abbiamo dovuto attendere la svolta di Trump, dopo Biden».

Conte ha poi lodato l’approccio annunciato da Donald Trump: «Durante la campagna elettorale ha detto chiaramente che vuole fermare l’escalation e rilanciare il negoziato. È coerente con quella linea».

Sulla possibilità di un contatto diretto con Trump ha precisato: «Non l’ho sentito. Il mio cellulare è sempre quello da premier, ma oggi c’è Giorgia Meloni che rappresenta l’Italia. Un mio intervento non sarebbe corretto».

Critico anche sull’aumento della spesa militare: «Il 5% del PIL per la difesa? Una follia. Serve una nuova Conferenza di Helsinki, un percorso di pace condiviso. Ho sempre detto a Trump che se sei alleato, non sei suddito: gliel’ho detto guardandolo negli occhi».

Infine, Conte ha smentito le accuse del centrodestra sulla spesa militare durante i suoi governi: «Il 2% del PIL è un impegno preso nel 2014 da altri. Io ho portato la spesa all’1,4%, e durante il Covid ho investito 10 miliardi nella sanità».