PHOTO
Ciro Grillo
Nove anni di reclusione per tutti e quattro gli imputati con le attenuanti generiche e con le conseguenze accessorie: è la pena richiesta dal procuratore capo del Tribunale di Tempio Pausania Gregorio Capasso, per Ciro Grillo - il figlio del fondatore del M5S che ieri ha parlato per la prima volta in Aula – Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsigilia, accusati di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una studentessa italo norvegese e di una sua amica.
«Non è stato un processo facile, ci siamo impegnati senza farci travolgere dalle emozioni. Tutti questi ragazzi e ragazze sono stati coinvolti in una vicenda più grande di loro per la quale hanno sofferto e stanno soffrendo. L’abbiamo visto piangere ieri, uno di loro. E prima di lui, in quest’aula, la ragazza». E proprio la giovane età dei ragazzi «merita le attenuanti generiche», ha detto Capasso.
Sulle richieste però pesano come un macigno le aggravanti, a partire dalla “condizione di inferiorità” delle 19enne, per via dell’alcol consumato. Assenti in aula gli imputati. Intervenute poi le parti civili, tra cui l’avvocato Giulia Bongiorno che ha ricordato come la sua assistita «è stata sentita in quest’aula con un esame che è durato 35 ore. Le sono state poste 1.675 domande, la commozione l’ha travolta per 18 volte, al punto che è stato necessario interrompere l’udienza. Non so se nella storia giudiziaria esiste un’altra teste alla quale sono state rivolte 1.675 domande. Resterà credo cristallizzato in questo processo il fatto che il contraddittorio non è stato limitato».
Invece Gennaro Velle, che difende Francesco Corsiglia con la collega Antonella Cuccureddu, ha commentato così la richiesta di Capasso: «Ci aspettavamo una richiesta di condanna ad una pena molto elevata. Nella nostra discussione faremo rilevare tutti quelli che sono gli elementi che tolgono attendibilità alla persona offesa e le prove che ci sono sull’innocenza del mio assistito. Certamente non è finita qui, attenderemo poi il verdetto dei giudici, ma abbiamo tutte le frecce nel nostro arco per arrivare, speriamo, ad una conclusione positiva del processo». Il 10, 11 e 12 luglio toccherà alle difese degli imputati. Poi la sentenza di primo grado.