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PALAZZO DI GIUSTIZIA PALAZZACCIO PIAZZA CAVOUR CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE PALAZZACCIO
La Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio, perché il fatto non sussiste, la condanna a dieci anni di reclusione inflitta all’avvocato Giorgio De Stefano, 77 anni, ritenuto dagli inquirenti uno degli esponenti della ’ndrangheta reggina.
La decisione della Suprema Corte cancella integralmente la sentenza pronunciata in precedenza dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria, che aveva confermato la condanna inflitta in primo grado, individuando De Stefano, nell’ambito del processo Ghota, come partecipe all’organizzazione mafiosa.
Secondo l’impostazione della Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria, l’avvocato sarebbe stato inserito nella cosiddetta “struttura riservata” della ’ndrangheta. Una ricostruzione che i giudici di legittimità hanno ora definitivamente escluso, pronunciando una formula pienamente assolutoria.
Prescrizione per Antonino Nicolò
Nella stessa sentenza, la Corte di Cassazione ha inoltre assolto per intervenuta prescrizione Antonino Nicolò, indicato dagli inquirenti come presunto appartenente alla cosca Serraino. Giorgio De Stefano e Antonino Nicolò sono stati difesi dagli avvocati Valerio Vianello, Giorgio Vianello, Paolo Tommasini e Beatrice Araniti.


