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AULA TRIBUNALE
La Commissione europea ha aperto una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia e della Lituania per il mancato recepimento della direttiva 2016/343/UE, relativa al rafforzamento della presunzione di innocenza e al diritto di presenziare al processo nei procedimenti penali.
L’iniziativa è stata formalizzata attraverso l’invio di una lettera di costituzione in mora, primo passo della procedura prevista dai Trattati. Secondo l’esecutivo europeo, le misure attuate dall’Italia non sarebbero in linea con diversi requisiti fondamentali previsti dalla normativa Ue.
In particolare, la Commissione segnala che l’Italia non ha recepito correttamente: le limitazioni all’uso di misure di contenzione fisica in pubblico, il diritto al silenzio e il diritto a non autoincriminarsi, le garanzie per l’indagato che rilasci dichiarazioni spontanee o venga ascoltato sul luogo dell’infrazione o subito dopo il reato.
A ciò si aggiunge – per entrambi i Paesi – il mancato adeguamento della disciplina relativa ai processi in contumacia, in particolare sull’obbligo di informare l’imputato circa il diritto a un nuovo processo e sui mezzi di ricorso disponibili in caso di violazione.
Per quanto riguarda la Lituania, Bruxelles contesta inoltre l’insufficiente recepimento delle norme su: i riferimenti pubblici alla colpevolezza, l’uso di contenzione fisica in tribunale, la natura temporanea dell’esclusione dall’udienza, il diritto a un nuovo processo.
Se entro il termine indicato nella lettera di costituzione in mora non verranno apportate le modifiche richieste, la Commissione potrà procedere con il parere motivato, secondo stadio della procedura di infrazione.