Riceviamo e pubblichiamo:
 

«Negli ultimi giorni la Sezione Gip di Milano è stata oggetto di una “attenzio ne” speciale e suggestiva da parte delle testate del Foglio e del Dubbio. Nonostante sia semplice reperire i criteri trasparenti che regolano l’attività della Sezione, in presenza di ripetute inesattezze e gravi strumentalizzazioni, appare doveroso fare chiarezza anche per riaffermare la cultura della terzietà dei giudici attraverso i meccanismi organizzativi adottati dal Tribunale di Milano. L’organizzazio ne della sezione rispetta in modo assoluto il principio costituzionale del giudice naturale precostituito per legge ( art. 25 Cost.). L’assegnazione degli affari avviene, infatti, attraverso un noto programma informatico (Aspen) che garantisce sempre criteri predeterminati e oggettivi nell’individuazione del Giudice. Una volta individuato e assegnato il procedimento al Giudice, le richieste successive alla prima provenienti dalla Procura della Repubblica nell’ambito dello stesso procedimento saranno di sua competenza per salvaguardare la conoscenza complessiva degli atti ed evitare che il giudice “non gradito” sia estromesso attraverso meccanismi di separazioni o riunioni di procedimenti.

Tali criteri esplicitati dalle tabelle del Tribunale di Milano sono stati approvati all’unanimità, prima dal Consiglio Giudiziario di Milano e successivamente dal Consiglio Superiore della Magistratura. Organi entrambi a composizione mista con la presenza di laici e togati. Inoltre nelle nuove tabelle che, se approvate, saranno in vigore da gennaio 2026, è stato anche previsto un rimedio specifico che tuteli il rischio del cd fascicolo contenitore: dopo un certo periodo di tempo in presenza di una nuova richiesta proveniente dalla Procura, la stessa può essere riassegnata ad altro giudice. Su tale meccanismo vigila la Presidenza. Vi è poi l’attenta osservanza della disposizione di cui all’art. 47 quater dell’ordinamento giudiziario, norma che prevede che siano tenute riunioni mensili dell’uffi cio su temi normativi, giurisprudenziali e organizzativi. In presenza, quindi, di un fenomeno complesso come quello urbanistico, per la stratificazione delle norme, che ha visto più decisioni dell’Ufficio sia nella fase delle indagini (plurimi provvedimenti di accoglimento e di rigetto delle richieste di sequestro di immobili avanzate dai Pubblici Ministeri) e dell’udienza preliminare ( con decreti che dispongono il giudizio), con conferme delle decisioni cautelari da parte del Tribunale del Riesame e della Corte di Cassazione, la Sezione, nelle prossime riunioni convocate ai sensi dell’art. 47 quater O. G., affronterà i nodi tecnici che la materia in astratto presenta, per pervenire, laddove possibile, a linee interpretative univoche sulle questioni di diritto.

A tal fine i magistrati che si sono già occupati della materia introdurranno la discussione e il confronto tra tutti i giudici della Sezione con delle brevi relazioni. Una modalità di confronto e studio da sempre seguita a Milano su molteplici argomenti (dalle novità introdotte dalla riforma “Cartabia” alle modifiche introdotte in materia cautelare e sul Codice Rosso, dalle carenze dell’organico alla predisposizione di un Vademecum sulle amministrazioni giudiziarie). Lo sforzo, oggi e in futuro, è sempre volto a garantire una organizzazione trasparente, funzionale a una giurisdizione adeguata e tempestiva.

La Presidente della sezione Gip Ezia Maccora
Il Presidente del Tribunale Fabio Roia