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Rilievi e ricostruzioni 3D nell’abitazione della Famiglia Poggi Garlasco in via Pascoli
L’inchiesta sulla presunta corruzione legata al caso Garlasco aggiunge un nuovo tassello. Ieri mattina i carabinieri di Milano, muniti di un decreto di perquisizione, hanno bussato alla porta di un’abitazione di Garlasco riconducibile alla famiglia Sapone. Una casa mai occupata dall’ex militare Silvio Sapone, oggi affittata, ma indicata nel provvedimento delegato dalla Procura. A chiarirlo sono fonti legali, che confermano come l’intervento si sia rivelato un passaggio interlocutorio più che operativo.
Una volta compreso che l’immobile non era nella disponibilità del diretto interessato, i carabinieri hanno contattato Sapone per comunicargli l’esistenza del decreto. L’ex carabiniere - già sottoposto a perquisizione lo scorso 26 settembre - ha immediatamente informato il suo avvocato, Massimo Marmonti, che ora attende la notifica formale dell’atto per comprenderne contenuto e presupposti investigativi. Resta il nodo dei tempi e delle modalità della comunicazione, su cui la difesa intende fare piena luce.
Sapone, che non risulta indagato, è stato comunque ascoltato due volte dagli inquirenti: la prima nel giorno delle perquisizioni, la seconda pochi giorni fa in Procura a Brescia. Il suo nome ricompare ora alla luce dei nuovi accertamenti disposti dai magistrati che indagano sul presunto “sistema Pavia”, il filone che coinvolge l’ex procuratore aggiunto Mario Venditti, accusato dal padre di Andrea Sempio di aver condizionato atti e decisioni processuali.
Nel quadro delle verifiche è stata ascoltata anche l’ex pm di Pavia Giulia Pezzino, che insieme a Venditti firmò nel 2017 la richiesta di archiviazione per Andrea Sempio. Pezzino è stata sentita come testimone proprio dai magistrati bresciani, che intendono ricostruire il contesto in cui maturarono quelle valutazioni e verificare eventuali interferenze.


