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Rilievi e ricostruzioni 3D nell’abitazione della Famiglia Poggi Garlasco in via Pascoli
Nel nuovo capitolo del caso Garlasco, segnato dal ritorno al centro della scena dell’impronta 45 e dai dubbi attorno ai consulenti tecnici, la difesa di Andrea Sempio sceglie la linea della compattezza. A prendere posizione è l’avvocata Angela Taccia, che insieme a Liborio Cataliotti rappresenta il 37enne indagato per concorso nell’omicidio di Chiara Poggi. Le sue parole mirano a chiudere ogni polemica sul criminologo Armando Palmegiani, diventato bersaglio di critiche dopo la diffusione di un parere pro-veritate redatto anni fa nel procedimento contro Alberto Stasi.
«Palmegiani è il nostro consulente e sempre lo sarà finché ci saranno le condizioni», ha chiarito Taccia, sottolineando di aver scelto personalmente l’esperto «proprio perché scevro da ogni pregiudizio». Una scelta che, a suo dire, si è rivelata fondata: «Quando ha letto le carte si è reso conto di quanto non c’entrasse Sempio con questa storia. Il fatto che sia giunto a queste conclusioni esaminando gli atti, che all’epoca del parere non conosceva, è per noi la garanzia più grande».
Al centro della contestazione torna la relazione tecnica riguardante la cosiddetta traccia 45, una goccia di sangue rinvenuta sul muro delle scale della villetta dei Poggi. Sul punto lo stesso Palmegiani è intervenuto con un post social per ribadire che la sua analisi è stata travisata. «Nella relazione parlo della forma della traccia 45 e non dico che è riferibile a Stasi o Sempio – ha scritto –. La traccia non è attribuibile, avendo al massimo dieci punti utili. Ma questa parte non viene riportata». Un chiarimento che il criminologo accompagna con una difesa della correttezza del proprio operato e con una critica alle ricostruzioni ritenute imprecise diffuse da alcuni programmi televisivi.
La posizione della difesa non cambia: Palmegiani, ex poliziotto della Scientifica, resta un punto fermo del lavoro per Sempio. Taccia ribadisce di essere «fiera che un professionista come lui, scevro da ogni reale pregiudizio», sia parte della squadra tecnica. «La sua convinzione sull’estraneità di Sempio - aggiunge - è maturata solo dopo aver letto le carte, e questo per noi è significativo».


