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DANIELE PORENA DOCENTE
Daniele Porena è il nuovo componente laico del Consiglio superiore della magistratura. Professore di diritto costituzionale all'Università di Perugia e avvocato, Porena, 48 anni, ha ottenuto ieri 333 voti. Il quorum richiesto in Parlamento riunito in seduta comune era di 287 voti. Le schede nulle sono state 23, quelle bianche 123. Nessuna sorpresa, dunque, come anticipato la scorsa settimana dal Dubbio.
Il posto spettava infatti a Fratelli d'Italia, dopo le dimissioni dell'avvocata siciliana Rosanna Natoli, vicina al presidente del Senato Ignazio La Russa.
La candidatura di Porena, in passato anche consigliere comunale di Perugia nelle fila di Alleanza nazionale, era stata avanzata dai gruppi parlamentari di centrodestra. Nessun voto è andato ai circa 50 fra avvocati e professori che si erano invece 'autocandidati', depositando il proprio curriculum sul sito della Camera.
Con la nomina di Porena si torna agli iniziali equilibri: sette laici ( compreso il vicepresidente Fabio Pinelli voluto dalla Lega) in rappresentanza del centrodestra e tre delle opposizioni ( Pd, M5S e Italia viva).
Il primo banco di prova per la rinnovata compagine di Palazzo Bachelet sarà il prossimo 4 settembre, quando è in calendario, alla presenza del capo dello Stato Sergio Mattarella, la nomina del primo presidente della Cassazione. Difficile comunque ' ribaltare' gli esiti della votazione del mese scorso.
In Commissione per gli incarichi direttivi, il togato progressista Pasquale d'Ascola, attuale presidente aggiunto della Cassazione, ha ottenuto quattro voti: i togati Maurizio Carbone, Mimma Miele e Michele Forziati, oltre al laico in quota Italia viva Ernesto Carbone. Stefano Mogini, presidente di sezione ed esponente dei gruppi moderati dell’Anm, ha invece ottenuto due preferenze, quelle della laica Claudia Eccher ( Lega) e del togato Eligio Paolini.
D’Ascola può contare in Plenum sui sette voti dei togati di Area, il voto di Md, i quattro di Unicost e i tre laici delle opposizioni, e molto probabilmente del procuratore generale Piero Gaeta.
Per Mogini sono sicuri i sette voti dei togati di Magistratura indipendente e quelli dei sei laici di centrodestra.
Il togato indipendente Andrea Mirenda si atterrà alle disposizioni contenute nel testo unico della dirigenza e, salvo sorprese, voterà D'Ascola che ha una maggiore anzianità di servizio di Mogini.
Tornando invece alla dimissionaria Natoli, è rimasta ad oggi senza risposta la denuncia che aveva a proposito di quando nella sala del Plenum di Palazzo Bachelet gli sarebbe stato impedito votare Francesco Puleio quale procuratore di Catania.
Il fascicolo era stato assegnato dal procuratore di Roma Francesco Lo Voi al sostituto Fabrizio Tucci, componente del gruppo reati contro la pubblica amministrazione, il quale, come primo atto, aveva deciso di sentire a sommarie informazioni i vari consiglieri presenti quella mattina e che avrebbero potuto fornire utili riscontri al riguardo.
Natoli, attualmente sotto indagine a Catania per rivelazione del segreto, aveva in più occasioni affermato che quella mattina era stata «terrorizzata, forzata e violentata psichicamente». In conseguenza di ciò, l'avvocatessa aveva deciso di allontanarsi da Palazzo Bachelet e di «non presenziare ai lavori del plenum e soprattutto alla votazione per il conferimento dell’ufficio direttivo di procuratore di Catania, alla quale tenevo particolarmente».
Il Csm, va detto, aveva subito respinto con forza la teoria del complotto, precisando che non c'era mai stata nessuna pressione su di lei affinché non si presentasse in Plenum per il voto sul nuovo procuratore di Catania ma la sola comunicazione da parte di alcuni consiglieri, praticamente sotto shock per quanto accaduto nella sezione disciplinare, dove l'avvocato Carlo Taormina aveva depositato una chiavetta Usb con la registrazione di un colloquio tra la sua assistita, la giudice Fascetto Sivillo ( deceduta il mese scorso, ndr) e la Natoli stessa. Ne era allora seguita l’intenzione di lasciare l’aula in caso di sua presenza, creando un problema di numero legale.