«Uno degli attacchi che mi arriverà sarà il tentare di creare un mostro». È una frase netta quella pronunciata da Andrea Sempio nell’intervista che andata in onda a Quarto Grado, il programma condotto da Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero su Retequattro.

Nel corso del colloquio, Sempio è tornato sui suoi ricordi legati alla casa di Chiara Poggi, cercando di chiarire alcuni passaggi centrali della vicenda. «L’ultima volta precisa non me la ricordo», ha ammesso, spiegando che l’ultimo incontro certo con Marco risalirebbe al 4 agosto, pochi giorni prima dell’omicidio. «Non ricordo esattamente se in quella data io fossi entrato in casa o meno. Può essere, è probabile, magari prima di uscire. Se non era quel giorno, comunque, sarà stato nei giorni precedenti».

La perizia sul Dna

Ampio spazio è stato dedicato alle conclusioni della perizia genetica firmata dalla dottoressa Albani. Sempio ha chiarito di non essere rimasto sorpreso: «Ha confermato quello che anche i miei consulenti mi ripetevano da mesi. Questa cosa del Dna è stato il grosso peso che ho avuto sulle spalle in tutti questi mesi».

Secondo Sempio, però, attorno alla perizia si starebbero costruendo interpretazioni forzate. «Vedo un sacco di letture un po’ tirate per i capelli, come se qualcuno volesse vederci del male a tutti i costi. A me è sembrata una perizia molto chiara e che ha appianato tantissimi punti».

Particolare attenzione viene posta sulla cosiddetta linea paterna. «Si parla di linea patrilineare e tutti pensano subito a papà, nonno o fratelli, ma non è così semplice. Quella linea genetica può risalire a centinaia di anni fa. In Italia potrebbero esserci altre persone che condividono la stessa linea senza essere oggi miei parenti diretti».

L’ipotesi di contaminazione

Sempio prova anche a spiegare come il suo Dna, o quello della linea paterna della sua famiglia, possa essere finito sulle unghie di Chiara Poggi. «Ci sono stanze in cui passavo più tempo, soprattutto per i videogiochi: la saletta al piano di sotto e la camera di Chiara. Erano gli ambienti dove la probabilità di contaminazione era maggiore». Altri elementi, aggiunge, saranno eventualmente chiariti dai suoi consulenti «quando sarà il momento».

La posizione della difesa

Sul piano giuridico interviene l’avvocato Liborio Cataliotti, legale di Sempio, che all’uscita dalla clinica romana Genomica ha spiegato: «Se dovesse essere elevata un’imputazione per un reato monosoggettivo a carico di Andrea Sempio, e se prima non fosse stata presentata e accolta un’istanza di revisione, verrà sollevata sicuramente una questione di incostituzionalità».