La battaglia politica e mediatica di Donald Trump si sposta su più fronti, tra tribunali, diplomazia internazionale e rivendicazioni elettorali. Il presidente degli Stati Uniti ha infatti intentato una causa per diffamazione contro l’emittente britannica BBC, chiedendo un risarcimento complessivo di dieci miliardi di dollari. A rivelarlo è stata CBS News.

Il ricorso, depositato presso il distretto sud della Florida, contiene due capi d’accusa: diffamazione e violazione della legge della Florida sulle pratiche commerciali. Il team legale del presidente ha richiesto cinque miliardi di dollari per ciascun capo, sostenendo che la BBC abbia trasmesso una rappresentazione «falsa, diffamatoria, ingannevole, denigratoria, infiammatoria e maliziosa» di Trump in un documentario andato in onda nel Regno Unito una settimana prima delle elezioni presidenziali del 2024.

Cosa contesta Trump alla Bbc

Una parte del documentario, secondo l’atto di citazione, si concentrava sulle parole e sulle azioni di Trump nei giorni precedenti l’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021. La causa sostiene inoltre che la BBC avrebbe «intenzionalmente e maliziosamente cercato di ingannare completamente il suo pubblico» attraverso un montaggio che avrebbe accostato due clip dello stesso discorso, alterandone il significato complessivo.

Il fronte ucraino

Parallelamente allo scontro giudiziario, Trump è tornato a parlare di guerra in Ucraina, rivelando contatti diretti e indiretti con i principali attori internazionali. Dallo Studio Ovale ha dichiarato di aver avuto colloqui «molto lunghi e molto buoni» con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, con i leader della NATO e con i Paesi europei. «Stiamo cercando di farcela e credo che ora siamo più vicini», ha detto ai giornalisti.

Trump ha inoltre confermato di aver parlato direttamente con il presidente russo Vladimir Putin. Alla domanda se il contatto fosse recente, ha risposto senza esitazioni: «Sì, l’ho fatto», evitando però di fornire dettagli sui contenuti delle conversazioni. «Penso che ora siamo più vicini che mai e vedremo cosa possiamo fare», ha aggiunto.

Sul piano delle concessioni territoriali, il presidente statunitense ha lasciato intendere che l’Ucraina potrebbe essere chiamata ad accettare la cessione alla Russia delle aree del Donbass orientale ancora sotto controllo di Kiev. «A dire il vero hanno già perso il territorio», ha affermato, suggerendo che l’Europa potrebbe giocare un ruolo centrale nelle garanzie di sicurezza, anche attraverso una forza multinazionale di mantenimento della pace, nonostante la contrarietà di Mosca.

Il caso Cile

Infine, Trump ha rivendicato apertamente un ruolo nella vittoria del candidato di destra alle elezioni presidenziali in Cile, José Antonio Kast. «Giusto un paio d’ore fa ho scoperto che in Cile la persona che ho sostenuto non era il favorito e ha finito per vincere abbastanza facilmente», ha dichiarato, aggiungendo: «Mi sembra una persona molto valida». Un successo che, a suo dire, replicherebbe quanto già avvenuto in passato in Honduras.