Il timore di azioni emulative e di nuovi attacchi contro eventi affollati ha spinto Israele a chiedere un rafforzamento delle misure di sicurezza in diversi Paesi, in particolare in Europa, in vista delle celebrazioni di Hanukkah e delle festività natalizie. La richiesta, secondo quanto riferito dai media israeliani, sarebbe stata avanzata dal Mossad dopo l’attacco avvenuto nei giorni scorsi durante una celebrazione a Bondi Beach, a Sydney.

Le autorità di sicurezza israeliane temono che le manifestazioni pubbliche legate ad Hanukkah, così come i mercatini natalizi e altri eventi ad alta partecipazione, possano rappresentare obiettivi sensibili per gruppi estremisti o per singoli attentatori. L’allerta riguarda soprattutto le grandi città europee, dove nei prossimi giorni sono previste cerimonie all’aperto, accensioni pubbliche delle candele e iniziative comunitarie.

Intensificare i controlli

Secondo le ricostruzioni, l’invito rivolto ai governi ospitanti è quello di incrementare la presenza delle forze dell’ordine, rafforzare i controlli preventivi e intensificare il coordinamento informativo tra apparati di sicurezza, con l’obiettivo di garantire la tutela dei partecipanti e prevenire eventuali attacchi durante il periodo festivo.

Sul tema è intervenuto anche l’ambasciatore israeliano in Italia, Jonathan Peled, rispondendo alle domande di Bruno Vespa nel programma Cinque Minuti su Rai1. Con riferimento alle parole del primo ministro Benjamin Netanyahu, Peled ha lanciato un monito chiaro: «Ciò che dobbiamo capire è che quando un governo non agisce contro l’antisemitismo, rapidamente diventa violenza, come abbiamo visto in Australia. Questo dovrebbe essere un campanello d’allarme per i governi in Europa e anche in Italia».

Preoccupazione per le comunità ebraiche

L’ambasciatore ha poi sottolineato il clima di preoccupazione avvertito dalle comunità ebraiche: «Anche gli ebrei in Italia si sentono senza sicurezza. Sono cittadini italiani, come tutti, hanno diritto di vivere in pace e in sicurezza. Non sono in nessuna maniera relazionati con la politica interna di Israele e la politica italiana».

Rispondendo a una domanda sui bombardamenti israeliani su Gaza e sul loro impatto sull’opinione pubblica internazionale, Peled ha ammesso le difficoltà ma ha difeso la linea del governo israeliano: «Hanno danneggiato l’immagine di Israele ma credo che quando abbiamo una guerra asimmetrica contro un nemico come Hamas questo è il nostro dovere, difenderci e usare il metodo che si può per eliminare questa sfida, questo pericolo».