Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha illustrato alla Camera la posizione dell’Italia sul conflitto israelo-palestinese, rilanciando il sostegno al piano di pace statunitense. «Per Gaza si profila un futuro governato da rappresentanti arabi, con un rapido ritiro delle forze israeliane e un piano di ricostruzione finanziato da capitali sauditi, americani e non solo», ha spiegato Tajani.

Il vicepremier ha sottolineato i principi cardine del piano: disarmo di Hamas e sua esclusione dal futuro di Gaza, liberazione degli ostaggi, cessazione dei bombardamenti, ripristino degli aiuti umanitari, pieno sostegno al piano arabo di ricostruzione. «L’Italia deve fare la sua parte», ha aggiunto, chiedendo che maggioranza e opposizione si riconoscano in questi obiettivi.

Usb proclama sciopero generale

Parallelamente, l’Unione sindacale di base (Usb) ha annunciato la «mobilitazione immediata» e uno sciopero generale per il 3 ottobre. Secondo il sindacato, l’abbordaggio israeliano della Global Sumud Flotilla rappresenta «un crimine di guerra» e «un atto genocida». Nella nota, Usb ha invitato lavoratori e cittadini a «bloccare tutto» in segno di protesta, chiedendo all’Italia di interrompere ogni collaborazione militare ed economica con Israele.

Dal fronte internazionale, il ministero degli Esteri turco ha definito l’operazione israeliana contro la Flotilla «un atto di terrore», annunciando un’inchiesta della procura di Istanbul sulla detenzione dei 24 cittadini turchi a bordo.

Tajani: «Blocchi e occupazioni non aiutano»

In serata, ospite a Porta a Porta, Tajani ha ribadito che «bloccare porti, aeroporti e stazioni non aiuta il popolo palestinese». Il ministro ha assicurato che gli attivisti fermati «saranno rimpatriati con l’assistenza consolare italiana» dopo lo Yom Kippur.Ha inoltre confermato l’arrivo a Roma di un primo gruppo di studenti palestinesi ammessi al corridoio universitario speciale avviato dall’Italia per formare «la futura classe dirigente palestinese». La Camera ha registrato due risoluzioni di maggioranza a sostegno delle comunicazioni di Tajani: una ampia con 15 punti e una più stringata, sottoscritta anche da Azione e dal deputato Luigi Marattin. La richiesta di unità nazionale sul piano di pace americano si intreccia così con le mobilitazioni sindacali e con la crescente tensione internazionale.