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Donald Tusk parla a un vertice europeo
Al summit della C, il primo ministro polacco Donald Tusk ha lanciato un allarme senza precedenti, avvertendo i leader europei di abbandonare qualsiasi illusione sulla natura del conflitto in corso. «Oggi è assolutamente evidente che dobbiamo smettere con qualsiasi genere di illusioni. La prima illusione è stata ed è che non ci sia una guerra», ha dichiarato Tusk, respingendo eufemismi come «falsa aggressione» o «incidenti». «No, è guerra. Un nuovo tipo di guerra. Molto complessa, ma è guerra». omunità Politica Europea a Copenaghen
Secondo il premier polacco, l'obiettivo dell'azione russa si estende ben oltre l'Ucraina: «Siamo un obiettivo per l'aggressione russa. Non solo con strumenti ibridi, ma anche per quanto riguarda obiettivi politici e intenzioni; penso che l'intero Occidente sia sotto minaccia e che l'aggressione contro l'Ucraina sia solo la prima fase di questo nuovo approccio». Tusk ha poi sottolineato come la pace sia la massima priorità per la Polonia, ma ha aggiunto, senza mezzi termini, che una sconfitta di Kiev avrebbe conseguenze catastrofiche: «sappiamo, non solo per la storia, non solo per la geografia, ma anche per le intenzioni e i piani russi, che se vincono contro l'Ucraina sarà anche la fine del mio Paese e dell'Europa in futuro; non ho alcun dubbio».
A queste preoccupazioni ha fatto eco un alto funzionario del Dipartimento di Stato americano, che ha ribadito come una guerra tra la NATO e la Russia sia «l'ultima cosa» che gli Stati Uniti desiderano. La fonte ha avvertito che quasi tutte le guerre «iniziano con un'escalation e poi qualcuno si sente autorizzato a rispondere, e quindi si finisce in una spirale tossica». Parallelamente a queste tensioni, il Ministero della Difesa russo ha riferito, tramite l'agenzia Tass, di aver intercettato e distrutto 85 droni ucraini sopra le regioni russe durante la notte.


Il caso Pupo a Mosca: pronto a chiedere la cittadinanza russa
In netto contrasto con l'allarme geopolitico, l'artista italiano Pupo (Enzo Ghinazzi) si prepara a tornare a esibirsi a Mosca in quello che gli organizzatori presentano come il suo «unico concerto da solista in Russia», celebrando i 50 anni di carriera e il suo 70esimo compleanno.
In un'intervista al quotidiano russo Izvestia, il cantante ha annunciato che sul palco canterà la famosa canzone patriottica russa Kalinka e ha lanciato una sfida al Governo italiano. Pupo, che vanta un profondo legame con il pubblico russo sin dal 1979, ha continuato a esibirsi in Russia anche dopo l'inizio del conflitto, nonostante le sanzioni e gli appelli al boicottaggio. Un suo concerto al Cremlino lo scorso anno gli era già costato la cancellazione di esibizioni in Lituania e Belgio.
L'artista ha difeso la sua scelta come una battaglia per la libertà culturale e la pace: «Non accetterò mai che altri scelgano per me», ha dichiarato Pupo, aggiungendo che, «in questo senso, per difendere ciò in cui credo, e quindi per difendere la pace, sono pronto a correre qualsiasi rischio». Pur ammettendo che «il governo italiano non è d'accordo con la mia scelta», il cantante ha sostenuto che «ci sono milioni di italiani» che la pensano come lui e che credono che «nessuna forma d'arte, cultura o persino sport debba essere soggetta a sanzioni o divieti».
Pupo ha lanciato infine una provocazione estrema: «Finche' non verrà approvata una legge che vieti ai cittadini italiani di recarsi in Russia, perseguirò il mio ideale», avvertendo che, qualora tale legge venisse approvata, si riserverebbe il diritto di non rispettarla. Ha concluso l'intervista con un affondo al Governo: «Male che va, chiederò la cittadinanza russa» e «il problema non sono gli italiani. Loro stimano e amano i russi, proprio come i russi amano gli italiani. Il vero problema è il governo. È questo l'ostacolo più grande».