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INTELLIGENZA ARTIFICIALE GENERATE AI IA BOT ROBOT
Importante riconoscimento internazionale per il Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo, protagonista questa volta nel campo dell’intelligenza artificiale applicata alla medicina. Ciro Celsa, ricercatore dell’Unità operativa di Gastroenterologia ed Epatologia, ha ricevuto un Merit Award durante l’ultimo congresso Esmo dedicato all’oncologia digitale e all’AI, uno degli appuntamenti più prestigiosi al mondo per l’oncologia medica. Il premio celebra uno studio che apre una nuova prospettiva nella gestione dell’epatocarcinoma, il tumore primitivo del fegato più diffuso.
«Questo riconoscimento internazionale conferma la validità della nostra visione strategica», osserva Calogero Cammà, direttore dell’Unità e responsabile della Cabina di Regia per l’Intelligenza Artificiale dell’Università di Palermo. «Stiamo investendo sull’AI in vari ambiti sanitari, dalla diagnostica alla gestione clinica, con l’obiettivo di rendere Palermo un punto di riferimento nazionale e internazionale». Il Merit Award si aggiunge al recente finanziamento Eurostart ottenuto dallo stesso Celsa per progetti di intelligenza artificiale multimodale applicata ai tumori del fegato.
Celsa sottolinea che l’AI «non sostituirà mai il giudizio clinico del medico», ma può diventare uno strumento prezioso per affrontare la crescente complessità della medicina moderna, supportando decisioni più informate e permettendo ai professionisti di dedicare più tempo ai pazienti che ne hanno bisogno. La direttrice generale del Policlinico, Maria Grazia Furnari, parla di «motivo di grande orgoglio», sottolineando come l’Azienda ospedaliera universitaria stia competendo ai più alti livelli internazionali grazie a investimenti, competenze e una chiara visione strategica.
Lo studio premiato ha portato allo sviluppo di un sistema basato su Large Language Models, la stessa tecnologia dei moderni sistemi di intelligenza artificiale. Testato su quasi 500 valutazioni cliniche di oltre 400 pazienti, il modello ha mostrato un’accuratezza elevata nel prevedere le decisioni terapeutiche e nell’indicare quali casi necessitino davvero di una discussione collegiale. Un contributo potenzialmente decisivo per ottimizzare l’organizzazione delle risorse sanitarie e garantire attenzione ai pazienti più complessi, evitando sovraccarichi nei percorsi multidisciplinari.
Il progetto è frutto di una collaborazione internazionale con l’Università di Yale, una delle istituzioni accademiche più autorevoli al mondo. L’équipe palermitana è già al lavoro per ampliare il sistema, estendendo la sua applicazione ad altri settori della gastroenterologia ed epatologia, e puntando alla validazione in studi multicentrici globali.










