PHOTO
IMAGOECONOMICA
Il nuovo rapporto Istat sulla violenza di genere fotografa un Paese ancora attraversato da fenomeni strutturali e profondi. Nel 2024 si sono verificati 327 omicidi, con una diminuzione del 2,1% rispetto all’anno precedente. Le vittime femminili sono 116, appena una in meno rispetto al 2023, mentre gli uomini scendono a 211, in calo del 2,8%. Il tasso nazionale si attesta allo 0,55 omicidi ogni 100mila abitanti, con 0,73 per gli uomini e 0,38 per le donne.
Aumenta ancora la quota di casi in cui l’autore è identificato: dal 91,1% nel 2024, con percentuali quasi totali per le vittime femminili, uccise da uomini nel 92,2% dei casi. Le vittime sono in prevalenza cittadine italiane e, tra le donne, la proporzione sale al 78,4%. Il 93,4% delle donne italiane uccise ha un autore connazionale, mentre tra le straniere la quota è del 48%.
Sono 106 i femminicidi stimati nel 2024: rappresentano oltre il 91% degli omicidi di donne. In 36 casi l’autore si è tolto la vita dopo il delitto. Sessantadue donne sono state uccise da partner o ex partner: 61 di loro da uomini.
Il quadro sulle violenze fisiche e sessuali è altrettanto allarmante. L’indagine 2025 “Sicurezza delle donne”, condotta da Istat in collaborazione con il Dipartimento per le Pari Opportunità, rivela che 6 milioni e 400mila italiane tra 16 e 75 anni – il 31,9%, una su tre – hanno subito almeno una violenza fisica o sessuale nella vita. Il 18,8% ha subito aggressioni fisiche e il 23,4% violenze sessuali. Gli stupri e i tentati stupri riguardano il 5,7% delle intervistate.
La violenza è sia dentro sia fuori la relazione. Il 12,6% delle donne che hanno o hanno avuto un partner dichiara violenze nella coppia; il 26,5% riferisce abusi da altri uomini – parenti, amici, colleghi, conoscenti o sconosciuti. Le violenze da parte degli ex partner emergono come le più diffuse: riguardano il 15,9% delle donne che hanno avuto una relazione in passato. Le aggressioni più gravi, comprese quelle sessuali, avvengono soprattutto durante il rapporto, nell’84,1% dei casi.
Preoccupa l’abbassamento dell’età delle vittime. Tra le giovanissime di 16-24 anni la quota di chi ha subito violenze passa dal 28,4% del 2014 al 37,6% del 2025. A crescere con forza sono soprattutto le violenze sessuali, salite dal 17,7% al 30,8%. L’aumento riguarda ogni tipologia di autore, con picchi per gli ex partner – dal 5,7% al 12,5% – e per uomini non partner – dal 15,3% al 28,6%.




