PHOTO
Il presidente Donald Trump parla durante un incontro con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, a destra, nella Sala Blu della Casa Bianca
Nella notte italiana il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha partecipato a una cena ufficiale alla Casa Bianca con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Al centro del colloquio, i fronti caldi di Gaza e Iran, nonché il futuro assetto politico dell’area mediorientale.
Il presidente Trump ha dichiarato che Hamas «vuole un cessate il fuoco», alimentando le attese per un possibile spiraglio diplomatico dopo mesi di scontri. Da parte sua, Netanyahu ha affermato che Israele e Stati Uniti sono «vicini a trovare diversi Paesi disposti ad accogliere i palestinesi che intendono lasciare la Striscia di Gaza», senza però fornire ulteriori dettagli.
Sul nodo politico dei «due Stati», il premier israeliano ha ribadito una posizione netta: «Penso che i palestinesi dovrebbero avere tutti i poteri per governarsi da soli, ma nessuno dei poteri per minacciarci». Una forma di autonomia limitata, dunque, nella quale la sicurezza resterebbe sotto controllo israeliano. Rispondendo indirettamente alla domanda rivolta a Trump su una possibile soluzione a due Stati, Netanyahu ha precisato: «Nessuno in Israele accetterà altro, perché non commettiamo un suicidio».
Durante la cena, Netanyahu ha consegnato a Trump copia della lettera inviata al Comitato per il premio Nobel, in cui si propone la candidatura dell'ex presidente statunitense per il Nobel per la pace. «Voglio esprimere apprezzamento e ammirazione da parte di Israele e del popolo ebraico per la sua leadership globale e per gli sforzi volti a garantire pace e sicurezza, in particolare in Medio Oriente», ha detto il premier.
Per quanto riguarda l’Iran, Trump ha annunciato che è stato programmato un nuovo round di colloqui sul dossier nucleare tra Washington e Teheran, senza specificarne tempi e modalità.
Fitto il programma odierno del premier israeliano a Washington. Netanyahu incontrerà alle 9.15 (15.15 italiane) il vicepresidente americano JD Vance alla Blair House, per poi recarsi al Campidoglio, dove è previsto un colloquio con il presidente della Camera Mike Johnson. In serata è atteso al Senato per un confronto con il leader della maggioranza John Thune, il senatore democratico John Fetterman e altri rappresentanti.
Intanto, sul terreno, il conflitto continua a mietere vittime. L’esercito israeliano ha comunicato che cinque soldati sono morti e altri quattordici sono rimasti feriti a seguito dell’esplosione di un ordigno avvenuta lunedì sera a Beit Hanoun, nel nord della Striscia di Gaza. Secondo la ricostruzione dell’Idf, il dispositivo era stato piazzato ai margini della carreggiata e sarebbe esploso al passaggio di una pattuglia appiedata, attiva nell’area intorno alle 22. Due dei militari feriti versano in condizioni gravi.