«È stata una vergogna. Per un voto la sinistra ha perso quel manto col quale si avvolgeva ergendosi a paladina della legalità e della questione morale». Così Roberto Vannacci, europarlamentare e vicesegretario della Lega, ha commentato a Radio Cusano Campus la vicenda legata al voto del Parlamento europeo sul caso Ilaria Salis.

Secondo Vannacci, l’immunità concessa all’eurodeputata rappresenta «una bruttissima pagina per la democrazia, per la libertà e per la giustizia», in quanto avrebbe impedito che la collega «andasse a processo come un cittadino qualunque».

Il nodo del voto segreto

L’eurodeputato leghista ha criticato duramente anche le modalità con cui si è svolta la votazione. «Ha usato una procedura vile e vigliacca – ha detto – chiedendo il voto segreto. Non sapremo mai quali sono i voti che l’hanno sostenuta». Vannacci ha ipotizzato che anche alcuni membri del PPE abbiano appoggiato la posizione della sinistra, ma «non lo sapremo mai con certezza». 

Il vicesegretario leghista ha parlato di «sinistra che protegge i delinquenti» e ha ricordato le condanne riportate da Salis in Italia, oltre al coinvolgimento di altri attivisti in episodi di violenza. «L’immunità parlamentare – ha aggiunto – copre e protegge l’attività parlamentare, e non mi sembra che andare a spaccare la testa possa rientrare in quest’attività». Per Vannacci il caso Salis rappresenta «un unicum» e una «pagina nera nella storia dell’Unione Europea», che confermerebbe il suo «fallimento assoluto». «O noi cambiamo questa Unione Europea – ha concluso – o questa Unione Europea è destinata a soccombere».