Sospeso dall’insegnamento Stefano Addeo, docente del Liceo “Enrico Medi” di Cicciano, in provincia di Napoli, autore di un post pubblicato su Facebook in cui augurava alla figlia della presidente del Consiglio Giorgia Meloni la stessa sorte toccata a Martina Carbonaro, la 14enne uccisa ad Afragola dall’ex fidanzato.

Il Direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale della Campania ha disposto per Addeo una sospensione cautelare facoltativa dal servizio, in attesa della definizione del procedimento disciplinare avviato a seguito della pubblicazione del post ritenuto gravemente lesivo del ruolo educativo.

La decisione arriva dopo giorni di indignazione politica e civile seguiti alla diffusione del messaggio, poi rimosso, che conteneva un augurio di morte indirizzato alla figlia minorenne della premier, paragonandola alla giovane vittima di femminicidio.

Il gesto ha suscitato reazioni durissime da parte di esponenti politici di diversi schieramenti e ha portato all’immediata apertura di un’indagine da parte del Ministero dell’Istruzione. Il provvedimento cautelare è stato adottato a tutela dell’istituzione scolastica e degli studenti, come misura provvisoria in attesa degli esiti del procedimento disciplinare.

Nei giorni scorsi, il professore aveva provato a fare un passo indietro, inviando una lettera alla presidente del Consiglio nella quale affermava: «Non c’era alcuna volontà di augurare la morte a una bambina. È stata una frase infelice, inaccettabile, che non mi rappresenta né come uomo né come educatore».

Addeo, che ha anche tentato il suicidio dopo il caso mediatico, è attualmente ricoverato in ospedale in condizioni stabili. Nella stessa lettera si è dichiarato disponibile a incontrare la premier «per chiederle perdono guardandola negli occhi».

L’inchiesta interna del Ministero andrà avanti nei prossimi giorni per valutare eventuali sanzioni definitive, incluso il possibile licenziamento.