Le parole pronunciate dalla ministra della Famiglia Eugenia Roccella durante il convegno dell’Ucei, l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, dal titolo “La storia stravolta e il futuro da costruire”, hanno scatenato una durissima polemica politica. Davanti a una platea di storici e rappresentanti istituzionali, Roccella ha affermato che «le gite ad Auschwitz sono state un modo per ripetere che l’antisemitismo era una questione fascista e basta», aggiungendo che «il problema oggi è fare i conti con il nostro antisemitismo, senza illuderci che tutto sia confinato in un’epoca o in un’area politica».

Le dichiarazioni, pronunciate a Roma a due anni dai fatti del 7 ottobre, sono state immediatamente bollate come “inaccettabili” da esponenti del mondo politico e culturale, a partire da Liliana Segre, che ne ha condannato apertamente il contenuto.

«Stento a credere a ciò che ho sentito», ha commentato Liliana Segre, presidente della Commissione straordinaria contro intolleranza e antisemitismo. La senatrice a vita ha ricordato come siano state «le potenze dell’Asse, i nazisti con la collaborazione zelante dei fascisti locali, compresi quelli italiani», a realizzare «una colossale industria della morte per cancellare dalla faccia della terra ebrei, rom, sinti e altre minoranze». E ha concluso con parole durissime: «La memoria della verità storica fa male solo a chi conserva scheletri negli armadi».

L’opposizione insorge: «Parole indecenti, Meloni si dissoci»

Le reazioni politiche non si sono fatte attendere. La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha chiesto che la premier Giorgia Meloni «prenda immediatamente le distanze dall’indecente uscita della ministra Roccella, perché a tutto c’è un limite». «Questo governo dimostra come si possa superarlo anche insultando i viaggi della memoria e provando a riscrivere la storia», ha aggiunto la leader dem. Anche Matteo Renzi ha voluto esprimere solidarietà a Segre: «Io sto con Liliana Segre, sempre. Oggi, ieri, domani. Sto con Segre quando viene attaccata da Albanese, sto con Segre quando replica a Roccella».

Il senatore Francesco Verducci (Pd) ha parlato di «parole deliranti», mentre Riccardo Magi, leader di Più Europa, ha accusato Roccella di «dare una lettura strumentale e provinciale del ricordo dell’Olocausto». Sulla stessa linea anche Angelo Bonelli (Alleanza Verdi e Sinistra): «Sono parole sconcertanti. L’Olocausto lo vollero i nazi-fascisti e nessuno può sminuirne la responsabilità».

La replica della ministra: «Le mie parole strumentalizzate, l’antisemitismo di oggi si finge anti-imperialismo»

Travolta dalle critiche, la ministra Roccella ha precisato che le sue frasi sono state «strumentalizzate»: «I viaggi ad Auschwitz sono ovviamente uno strumento fondamentale per trasmettere alle nuove generazioni la memoria dell’orrore che ha segnato il Novecento». Ma ha ribadito il concetto centrale del suo intervento, accusando «una sinistra ipocrita» di voler rimuovere l’antisemitismo contemporaneo. «Condannare l’antisemitismo di allora senza fare i conti con quello di oggi – ha detto – significa strumentalizzare le tragedie del passato. L’odio antiebraico oggi alligna tra chi strizza l’occhio ad Hamas, tra chi fomenta la caccia all’ebreo negli atenei occidentali o maschera l’odio politico dietro la geopolitica».