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PASQUALE TRIDICO PRESIDENTE SOTTOCOMMISSIONE PER LE QUESTIONI FISCALI
Manca solo l’ufficialità dell’intera coalizione ma sarà Pasquale Tridico, ex presidente Inps e oggi eurodeputato M5S, a sfidare Roberto Occhiuto alle prossime regionali in Calabria del 5 e 6 ottobre. «Confermo che il Movimento 5 Stelle mette a disposizione dell’intera coalizione anche la candidatura di Pasquale Tridico, una personalità ampiamente apprezzata che, in una logica di servizio, offriamo come una preziosa risorsa ai cittadini calabresi - ha detto il leader pentastellato Giuseppe Conte dopo giorni di tira e molla - Insieme a lui, come già anticipato ai tavoli di coalizione, ci sono le candidature - parimenti autorevoli - di Vittoria Baldino e Anna Laura Orrico. Da qui si partirà con le altre forze di colazione per scegliere insieme - oltre al programma migliore anche la candidatura ritenuta più adatta ad interpretarne le necessità di cambiamento».
Il chiarimento si è reso necessario dopo che Tridico aveva prima dato segnali di apertura , con il post «Calabria mia, terra mia» del 17 agosto che campeggia ancora nella sua bacheca social, per poi lasciar filtrare che no, forse avrebbe preferito continuare il lavoro a Strasburgo.
«In questi giorni ho letto alcune indiscrezioni di stampa: riferiscono che in Calabria la disponibilità alla candidatura di Pasquale Tridico sarebbe fittizia ha spiegato dunque Conte - Voglio essere chiaro: questo non è il mio personale modo di agire né quello del M5s, che quando siede ai tavoli di coalizione opera in modo lineare e trasparente: questa è una grande opportunità per una terra e una comunità spesso trascurate e tutti gli esponenti del M5s hanno ben chiara l’opportunità che si ha oggi di voltare pagina».
La presa di posizione ha provocato l’annullamento della riunione prevista per ieri pomeriggio e che era stata convocata nella sede regionale di Azione a Lamezia Terme da Federazione Riformista, Azione, Italia Viva, Psi, Pri, + Europa e Mezzogiorno Federato che avevano invitato anche Pd, M5S e Avs. Tema in discussione dovevano essere le elezioni regionali in Calabria, ma l’accordo ormai a un passo tra Pd e M5S su Tridico ha lasciato di stucco i riformisti.
Chi crede ancora nel campo larghissimo è il Pd calabrese, che si è detto «pronto a lavorare per l’unità della coalizione con autorevolezza e coraggio, assumendosi fino in fondo la responsabilità di dare una prospettiva nuova e concreta alla nostra regione». Per questo la direzione regionale è stata convocata per venerdì prossimo. «Il tempo delle attese è terminato, la Calabria ha bisogno di una proposta di governo credibile, forte e testardamente unitaria - si legge in una nota diffusa dopo la riunione della Conferenza dei segretari provinciali dem, allargata ai parlamentari e al gruppo regionale, svoltasi oggi a Lamezia Terme - Nel corso dell’incontro si è fatto il punto sul lavoro svolto per la costruzione di una coalizione larga e plurale che ha portato attorno a un tavolo tutte le forze che si riconoscono nell’alternativa alla destra.
E proprio la destra è convinta delle possibilità di Occhiuto di rivincere, dopo le sue stesse dimissioni di pochi giorni fa. La Lega ha già chiuso le sue liste, che devono essere depositate entro il 6 settembre, e dovrebbe procedere con il deposito nei prossimi giorni. Oltre alla lista di Forza Italia, è prevista anche quella di «Occhiuto presidente», mentre è probabile la presentazione di una lista dei sindaci dei piccoli comuni calabresi.
Il centrodestra è invece ancora alla ricerca della quadra altrove, e soprattutto in Campania e Toscana. se nelle Marche, la prima regione a tornare alle urne con elezioni fissate per il 28 e 29 settembre, la coalizione sosterrà la ricandidatura del governatore uscente Francesco Acquaroli, esponente di Fratelli d’Italia, subito dopo toccherà alla Toscana, dove si voterà il 12 e 13 ottobre. Qui il centrodestra dovrebbe affidarsi ad Alessandro Tomasi, sindaco di Pistoia, che da mesi lavora per allargare la coalizione. Il suo nome è stato proposto da Fratelli d’Italia, che considera la scelta ormai chiusa. «Abbiamo deciso da tempo, per noi è fatta», assicurano fonti del partito in Toscana. Tomasi ha già incassato il sostegno del leader della Lega Matteo Salvini, che alla Versiliana gli ha dato il suo endorsement spiegando che «potrebbe essere un buon governatore». Favorevole anche la formazione di Maurizio Lupi, Noi Moderati, secondo la quale Tomasi «può attrarre voti».
Resta invece più cauta Forza Italia, che non ha ancora sciolto le riserve: «La Toscana è ancora da decidere», spiegano fonti azzurre, sottolineando che non ci sono «veti» sul nome di Tomasi ma che «un accordo deve essere fatto». In Campania, se fino a poche settimane fa la scelta del viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli, di FdI, sembrava scontata, negli ultimi giorni sono risalite le quotazioni di Mara Carfagna, ex ministra dei governi Berlusconi e Draghi ora in Noi moderati.