Le dimissioni annunciate da Roberto Occhiuto sono un messaggio chiaro, rivolto al centrodestra. Il governatore della Calabria ha attraversato mesi politicamente e umanamente difficili, segnati dall’inchiesta aperta dalla Procura di Catanzaro che lo vede indagato per corruzione in concorso con Paolo Posteraro, attuale capo della segreteria di Matilde Siracusano ed ex commissario dell’Amaco ( azienda di trasporto pubblico di Cosenza), ed Ernesto Ferraro, già direttore generale di Ferrovie della Calabria.

Secondo l’impianto accusatorio, al centro dell’inchiesta ci sarebbero i pregressi rapporti economici tra Occhiuto e Posteraro, già soci in affari, e la nomina – il 5 febbraio 2022 – di Ferraro ad amministratore unico di Ferrovie della Calabria. Due giorni dopo, il 7 febbraio, Posteraro ottiene un incarico da consulente amministrativo per la stessa società con un affidamento diretto da 120mila euro. L’incarico - iniziato il 17 febbraio 2022 - aveva durata annuale, con proroga fino al 31 marzo 2023 «nelle more di una definizione delle procedure in corso per la selezione di una figura dirigenziale». Posteraro si dimette poi a ottobre per seguire Siracusano nel suo staff parlamentare.

È questo, in estrema sintesi, il quadro investigativo che ha portato all’iscrizione di Occhiuto, Ferraro e Posteraro nel registro degli indagati. L’inchiesta è partita nel 2024 e resta tuttora in fase di accertamento. La difesa del governatore sostiene che la cessione di quote tra lui e Posteraro sia avvenuta in condizioni economiche diverse rispetto a quanto ipotizzato dalla Guardia di Finanza. Lo stesso Occhiuto, nell’interrogatorio delle scorse settimane, avrebbe ribadito di aver venduto la sua parte a un prezzo inferiore al valore di mercato. Al contrario, per gli inquirenti, la somma corrisposta sarebbe stata più alta, dando così corpo all’ipotesi di corruzione. La mossa delle dimissioni - non ancora formalizzate - punta a rafforzare la linea difensiva e, secondo chi gli è vicino, Occhiuto spera in una rapida archiviazione della sua posizione. Ma il punto vero è politico.

Negli ultimi mesi i rapporti con Fratelli d’Italia si sono progressivamente deteriorati. In ambienti romani era già circolata la voce di una possibile candidatura alla presidenza della Regione di Luigi Sbarra, sottosegretario del Governo Meloni. E i contrasti con la Lega e Azione si sono fatti sempre più accesi. In particolare, Carlo Calenda – durante un evento pubblico in Calabria – ha definito Occhiuto un “bullo” e ne ha criticato l’operato: «Nessun passo avanti su sanità e trasporti. Parlo più con Meloni che con lui».

Poche ore dopo, due consiglieri regionali vicini ad Azione hanno disertato la commissione Bilancio, dove si sarebbe dovuto discutere dell’Azienda Universitaria- Ospedaliera di Cosenza, un tema strategico per la presidenza Occhiuto. Ma anche dentro Forza Italia la situazione non è delle più serene.

Alla convention azzurra di Reggio Calabria, il vicesegretario nazionale del partito ha di fatto ignorato il suo annuncio delle dimissioni del giorno prima: «In questi tre giorni non si parla più del presidente della Regione perché questa è una manifestazione nazionale. È giusto che ci siano panel sui temi che riguardano il futuro del nostro movimento. Il dibattito non è stato cannibalizzato da questa notizia». Poi ha lanciato un messaggio più politico: «Forza Italia deve candidarsi ad occupare quello spazio enorme che c’è tra la Schlein e la Meloni. Possiamo crescere molto, possiamo aprire il partito, ma bisogna partire dal senso di comunità che abbiamo costruito: questa è la vera ricchezza».

Il malessere di Occhiuto parte però dalla sua maggioranza, anche se Francesco Cannizzaro, coordinatore regionale di Forza Italia, ha provato a stemperare i toni: «La scelta del presidente è evidentemente e totalmente condivisa dal nostro partito, dal quale ha il sostegno incondizionato. Siamo curiosi di capire chi si presenterà come alternativa a questo straordinario governo regionale».

Nel frattempo, il centrosinistra non muove un dito. Ma a queste latitudini non è una novità.