Una «sfida decisiva». Ha descritto così la partita elettorale del 28 e 29 settembre nelle Marche la segretaria del Pd, Elly Schlein, che ieri si è fatta vedere prima in mattinata in giro per Force, paese in provincia di Ascoli Piceno, poi nel tardo pomeriggio ha presenziato alla “festa democratica” di Urbania, una manciata di chilometri da Urbino, dove dal palco ha confermato il sostegno all’ex sindaco di Pesaro Matteo Ricci, oggi europarlamentare, candidato alla guida della Regione per il centrosinistra e indagato nell’ambito dell’inchiesta su presunti affidi illeciti del Comune di Pesaro quando ne era alla guida.

Ricci è sempre stato al fianco della segretaria in entrambi gli appuntamenti, e da qui al voto la presenza della leader dem nelle Marche sarà assidua.

D’altronde, al Nazareno sanno che è proprio questa la regione più in bilico, se è vero che in Toscana da pronostico il centrosinistra è ampiamente favorito (ci arriveremo), così pure in Campania e in Puglia, mentre in Veneto il centrodestra avrà pressoché strada libera.

«Quella delle Marche è una sfida decisiva, la possiamo vincere, siamo tutti a supporto di Matteo Ricci che ha già dimostrato una grande capacità amministrativa da sindaco di Pesaro, tenendo insieme una coalizione plurale dove ogni forza mette la sua competenza, la sua passione, la sua specificità - ha detto Schlein dal palco - è stato un buon sindaco, un grande sindaco, quindi siamo sicuri che possa essere un grande presidente di Regione: lo sosteniamo con una campagna che vuole mettere a nudo il fallimento della destra soprattutto sulla sanità pubblica».

Il tutto a meno di ventiquattro ore dal “via libera” del leader M5S Giuseppe Conte alla corsa di Ricci, dopo che lo stesso ex presidente del Consiglio l’aveva messa in bilico a seguito dell’iscrizione dell’ex primo cittadino nel registro degli indagati. Via libera che tuttavia è andato di pari passo con l’impossibilità dichiarata da parte dello stesso Conte di «alleanze organiche» con il Pd, e con la messa in discussione del bis di Eugenio Giani in Toscana e degli attacchi al sindaco di area dem Beppe Sala a Milano, anch’egli indagato nell’inchiesta sull’urbanistica meneghina.

«Sono molto contenta che tutte le forze, compreso il Movimento 5 Stelle, abbiano confermato il pieno supporto a Matteo Ricci in questa campagna elettorale - ha sottolineato Schlein sul tema - Siamo convinti di poter vincere accanto a lui, lo sosterremo in questa campagna». Aggiungendo poi che «naturalmente stiamo lavorando per chiudere le alleanze anche in tutte le altre regioni che andranno al voto» dopo che giovedì sera da San Benedetto del Tronto aveva detto di «non condividere» le valutazioni pentastellate su Sala.

Ma se sulla vicenda Ricci la quadra sembra essere stata trovata, con il candidato che proseguirà la sua campagna elettorale sostenuto da tutti i partiti del campo largo ad esclusione di Azione, altrove le acque sono anche parecchio agitate.

«Leggo le dichiarazioni, che mi hanno fatto particolarmente piacere, di Francesco Boccia, il capogruppo dei parlamentari del Partito Democratico, persona strettamente vicina a Elly Schlein -ha detto il presidente uscente della Toscana Eugenio Giani, che Schlein non vorrebbe ricandidato ma sul cui peso elettorale nel territorio non si può discutere - Parlando di Puglia e Toscana indica con molta chiarezza Decaro per la Puglia e il sottoscritto per la Toscana come candidati naturali».

Una candidatura, quella di Giani, non ancora ufficiale, ma lui stesso ha spiegato che «per l’ufficializzazione sono in attesa dell’ultimo lavorio per creare il campo largo, ma a questo punto davvero, sono parole che mi fanno sentire in una posizione di regia per costruire quello schieramento di centrosinistra che da Renzi, brillantissimo ieri, a Conte, positivo ieri con le sue dichiarazioni, può dare alla Toscana il senso di un modello vincente di cultura di governo».

Il riferimento, oltre alle parole di Conte, è all’incontro tra Giani e Matteo Renzi alla festa dell’Unità di Leccio, in cui il leader di Iv ha tirato la volata all’esponente dem togliendosi diversi sassolini dalla scarpa.

E se i metodi del “via libera” di Conte a Ricci hanno creato più di un malumore nella minoranza dem, chi dice di «aver sempre creduto nella correttezza di Conte» è Goffredo Bettini, “guru” dem molto ascoltato da Schlein. Il cerchio di polemiche tra Pd e M5S, almeno nelle Marche, sembra essersi chiuso.