Il summit tra le delegazioni diplomatiche statunitense, guidata dall’inviato speciale Steve Witkoff e dal segretario di Stato Marco Rubio, e ucraina con a capo il consigliere del presidente ucraino Andriy Yermak, svoltosi tra le Alpi svizzere a Ginevra, ha portato ad una riforma del piano per la pace in 28 punti presentato dagli Stati Uniti la scorsa settimana. È quanto ha riferito al Financial Times il primo viceministro ucraino Sergiy Kyslytsya. La nuova bozza è più scarna della precedente, i punti sono passati ad essere 19, ma i nodi più ostici - come la questione territoriale e i rapporti con la Nato - sono stati lasciati alla futura negoziazione tra i presidenti Trump e Zelenskyy.

«Come risultato dei negoziati tra funzionari ucraini e americani a Ginevra, il piano di pace è stato modificato - ha scritto su Facebook Oleksandr Bevz, consigliere del capo di gabinetto della presidenza ucraina - «Un piano di 28 punti nella forma in cui tutti l’hanno visto non esiste più. Alcuni punti stati tolti, alcuni cambiati. Nessun commento avanzato dalla parte ucraina è rimasto inascoltato» In attesa del rientro della delegazione diplomatica ucraina che ha partecipato ai colloqui di Ginevra Zelenskyy, che ieri ha nominato i nuovi ministri dell’Energia e della Giustizia dopo lo scandalo corruzione, ha scritto su Telegram che la sua amministrazione continuerà a coordinarsi «con l’Europa e altri partner nel mondo. Contiamo di raggiungere i risultati necessari e sono grato a tutti coloro che sono con l’Ucraina».

Mentre proseguono le consultazioni tra Stati Uniti e Ucraina la Russia continua a far piovere bombe e droni sulle città ucraine. Nella notte tra domenica e lunedì le forze russe hanno lanciato 93 droni - di cui 45 sono stati abbattuti dalla contraerea sulla città orientale di Kharkiv provocando 4 morti e 17 feriti. Per quanto riguarda la situazione sul campo il Comando ucraino delle forze per le operazioni speciali ha Il Kyiv Independent ha diffuso un video fornito dall’agenzia del ministro della Difesa ucraino DeepState - impegnata nel monitoraggio della situazione al fronte - che mostra l’esecuzione da parte dei militari di Mosca di 4 soldati ucraini catturati. Se verificata questa sarebbe l’ennesima violazione della Convenzione di Ginevra.

I Paesi europei fanno quadrato intorno a Kyiv e cercano una linea comune per assumere un ruolo attivo nei negoziati, a questo proposito domani mattina in plenaria al Parlamento europeo a Strasburgo si terrà un dibattito sulla «posizione dell’Ue in merito al piano proposto e sull’impegno dell’Ue per una pace giusta e duratura in Ucraina», che vedrà la partecipazione della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. «In questo momento cruciale - ha detto il cancelliere tedesco Friedrich Merz - noi europei siamo uniti e agiamo insieme: ci impegniamo a raggiungere un cessate il fuoco e una pace giusta per l’Ucraina, il prima possibile. Ci impegniamo a salvaguardare la sicurezza dell’Europa».

Nel frattempo la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel corso del punto stampa conclusivo del G20 di Johannesburg ha dichiarato che «ad oggi la pressione ha portato massima disponibilità da parte dell’Ucraina, massima disponibilità da parte dell’Europa, zero disponibilità da parte della Russia. E quindi penso e continuo a dire ai miei interlocutori che di fronte a questa indisponibilità la pressione bisogna aumentarla per arrivare a una disponibilità perché è ovvio che altrimenti la possibilità di costruire una pace diventa più difficile - ha aggiunto Meloni - penso da tempo che Putin in buona sostanza non abbia una reale volontà di chiudere la guerra, di farlo in tempi brevi, penso che questo bluff si debba andare a vedere», ha detto la premier prima di recarsi a Luanda, in Angola, per raggiungere il vertice tra Unione Europea e Unione Africana, da dove il presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa ha sottolineato che «la pace non può essere una tregua temporanea. Deve essere una soluzione duratura. È anche chiaro che le questioni che riguardano direttamente l’Unione Europea, come le sanzioni, gli allargamenti o i beni immobilizzati, richiedono il pieno coinvolgimento e la piena decisione dell’Unione Europea - ha proseguito Costa - Siamo pronti a continuare a sostenere questo processo lavorando a stretto contatto con l’Unione Europea e in stretto coordinamento con Ucraina, Stati Uniti e Nato».

Dura la reazione dell’ex Alto rappresentante dell’Ue Josep Borrell, che in un post su X ha scritto che «Il piano di Trump per porre fine alla guerra in Ucraina dimostra il fallimento della politica di ’ appeasement’ seguita dall’Ue. Cedere alle sue richieste in materia di spesa militare, dazi e deregolamentazione digitale, tasse sulle multinazionali e approvvigionamento energetico non è servito a nulla - aggiungendo che - con il piano in 28 punti per porre fine alla guerra in Ucraina, gli Stati Uniti di Trump non possono più essere considerati un alleato dell’Europa, che non viene nemmeno consultata su questioni che riguardano la sua sicurezza».