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Schlein e Conte
Il centrosinistra definisce le ultime caselle in vista delle Regionali 2025. Elly Schlein e Giuseppe Conte hanno rilanciato il messaggio di unità del campo progressista, puntando su candidature condivise e sulla necessità di contrapporsi al centrodestra. Da Cernobbio la segretaria del Pd ha scandito: «Ovunque la coalizione è coesa». A Napoli, Conte ha lanciato ufficialmente la corsa di Roberto Fico in Campania: «Le Regionali sono una sfida complicata, ma dobbiamo dare un segno forte di competitività».
Decaro candidato in Puglia
In Puglia è arrivata l’ufficializzazione della candidatura di Antonio Decaro, con il sostegno del Pd e delle forze progressiste. Non sono mancate però frizioni interne: dal fronte vicino al governatore uscente Michele Emiliano è trapelato malcontento per la disparità di trattamento rispetto a Nichi Vendola. Se Emiliano si è fatto da parte, l’ex leader di Sel resta in corsa per il consiglio regionale. Decaro, nel tentativo di ricompattare il partito, ha ammesso di aver discusso «duramente» con Schlein ma ha ribadito: «Ora sento il peso della responsabilità. La Puglia, grazie a Vendola ed Emiliano, è cambiata in questi venti anni».
Il “momento di Fico” in Campania
A Napoli, Conte ha celebrato quello che ha definito «il momento di Fico». Accanto al candidato presidente ha sottolineato la costruzione di un progetto «serio e credibile», nato dal lavoro con forze politiche, sociali e culturali. «Quello che era un ruscello, ora è un fiume che vuole sfociare in mare aperto», ha dichiarato, ringraziando anche il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. A sua volta Fico ha parlato di «collegialità e partecipazione» come cardini della coalizione, annunciando la proposta di un protocollo di legalità e di un codice etico per garantire «liste pulite».
Le divisioni con Azione
Nonostante gli appelli unitari, restano fratture significative. Ettore Rosato (Azione) ha ribadito che il partito di Carlo Calenda non partecipa al campo largo: «Sosteniamo in Puglia Decaro e in Veneto Manildo per i profili riformisti, ma non cederemo alle sirene del populismo grillino». Calenda ha rincarato: «L’unica cosa peggiore del populismo è il cretinismo. Bonelli e compagni garantiscono la vittoria perpetua di Meloni».
Centrodestra ancora diviso
Mentre il fronte progressista ha ufficializzato le principali candidature, il centrodestra è ancora alle prese con i nodi interni. In Veneto resta il braccio di ferro tra la Lega e gli alleati per la scelta del candidato, mentre anche in Campania la partita è aperta. Un vertice dei leader è atteso nei prossimi giorni per tentare la sintesi.