Mattinata di alta tensione politica a Palazzo Chigi, dove il governo si riunisce per affrontare le conseguenze della decisione della Corte dei Conti che ha negato il visto di legittimità alla delibera Cipess sul progetto del Ponte sullo Stretto di Messina. La riunione, convocata d’urgenza dalla premier Giorgia Meloni, arriva dopo una notte di contatti serrati con il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, che al Corriere della Sera ha anticipato la linea dell’esecutivo:

«La presidente del Consiglio ha convocato un vertice urgente. Dobbiamo prenderci la responsabilità di riapprovare il progetto prima in Cdm e poi in Parlamento. Fermarci sarebbe un’assurdità», ha dichiarato Salvini, ribadendo che «sono in gioco miliardi, centinaia di migliaia di posti di lavoro e migliaia di aziende pronte a partire».

La decisione dei giudici contabili e la reazione del governo

La Sezione centrale di controllo di legittimità della Corte dei Conti ha spiegato in una nota che la sua decisione riguarda solo i profili giuridici e non l’opportunità dell’opera. «Il rispetto della legittimità è presupposto imprescindibile per la regolarità della spesa pubblica», si legge nel comunicato, che rivendica il ruolo costituzionale della Corte nel garantire la correttezza degli atti amministrativi. Ciononostante, nel governo cresce l’irritazione. La sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento Matilde Siracusano (Forza Italia) parla di una strategia chiara: «Nelle prossime settimane l’esecutivo potrà assumersi la responsabilità politica di superare i rilievi della Corte con una deliberazione del Consiglio dei ministri. Se l’atto sarà confermato, la Corte dovrà registrarlo con riserva, e l’opera potrà comunque andare avanti». «Perderemo un po’ di tempo, ma eviteremo che l’Italia venga screditata davanti agli investitori», ha aggiunto Siracusano.

Tra accuse e appelli al rispetto della legalità

La decisione della Corte ha acceso lo scontro politico. Il deputato di Europa Verde e co-portavoce di Alleanza Verdi Sinistra Angelo Bonelli attacca duramente il ministro delle Infrastrutture: «L’iter è illegittimo, lo denunciamo da mesi. Salvini deve dimettersi: ha tenuto in ostaggio il Paese con un progetto vecchio di 26 anni, in violazione delle direttive europee», ha dichiarato a la Repubblica. Bonelli denuncia anche la sproporzione dei costi: «Si spendono 14 miliardi per un’opera che ne valeva 3,9, mentre si tagliano i fondi al trasporto pubblico locale e si lascia il Sud senza infrastrutture essenziali». E avverte: «Il nostro ricorso alla Corte di Giustizia Europea è pronto. Questa è una battaglia per la legalità e la democrazia». Durissimo anche il deputato Pd Roberto Morassut: «La Corte dei Conti ha demolito il non-progetto del Ponte. Come avevo previsto, il governo Meloni rischia di cadere sul Ponte o dal Ponte. È la dimostrazione della nullità di chi lo dirige», ha dichiarato.

Più prudente il commento del segretario generale della Cisl Messina, Antonino Alibrandi, che invita alla cautela: «Dobbiamo attendere le motivazioni per capire se si tratta di una scelta tecnica o politica. Se così fosse, sarebbe una mortificazione per il territorio», ha spiegato. Secondo Alibrandi, il Ponte rappresenta «un’occasione di lavoro e sviluppo» per la Sicilia e la Calabria. «Le migliaia di domande arrivate sulla piattaforma Webuild dimostrano la speranza dei giovani. Vogliamo credere che l’iter possa proseguire con gli opportuni accorgimenti».

Salvini al Mit: «Determinati a far partire i lavori»

Nelle stesse ore, Salvini è al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per confrontarsi con tecnici e manager. Secondo una nota del Mit, l’obiettivo è «trovare una soluzione per far partire i lavori». Il vicepremier, si legge, è «determinato ad andare avanti». Intanto, il Consiglio federale della Lega si terrà regolarmente a Roma, anche se non sarà presieduto dal segretario, impegnato a Palazzo Chigi.

Forza Italia: «Decisione che invade competenze»

Il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè difende la linea del governo: «La Corte dei Conti si è allargata a dismisura, invadendo competenze altrui e andando contro l’interesse nazionale. Bene farà il governo ad andare avanti con un’opera fondamentale per lo sviluppo del Sud e dell’Italia», ha dichiarato.