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VALDIS DOMBROVSKIS COMMISSARIO EUROPEO DESIGNATO PER L'ECONOMIA
La manovra 2026 incassa il via libera della Commissione europea. Nel pacchetto autunnale del semestre europeo, l’Esecutivo Ue giudica conforme il documento programmatico di bilancio dell’Italia e di altri 11 Paesi dell’Eurozona, invitando Roma a «proseguire con l’attuazione delle politiche di bilancio previste».
Un passaggio che il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti accoglie come un segnale di solidità: «L'approvazione europea conferma che siamo sulla buona strada, percorsa con responsabilità e serietà», afferma, ricordando che il percorso di rientro del debito è tracciato «al netto degli effetti del Superbonus».
Deficit verso il 3%: possibile uscita dalla procedura nel 2026
La procedura per deficit eccessivo resta sospesa per l’Italia e altri otto Paesi: il disavanzo non è ancora stabilmente sotto il 3% del Pil. Ma lo scenario potrebbe cambiare presto. Le previsioni della Commissione stimano un deficit al 3% nel 2025, in discesa rispetto al 3,3%, e al 2,8% nel 2026. Una tendenza che, se confermata dall’Eurostat nei dati definitivi del 2025, aprirebbe la strada all’uscita dalla procedura già con il pacchetto di primavera.
Il traguardo è rilevante anche in vista della richiesta italiana di escludere dal Patto di Stabilità gli investimenti in difesa fino all’1,5% del Pil per quattro anni: un tema politico che potrebbe entrare nel negoziato del 2026. «Accogliamo con favore gli sforzi dell’Italia per riportare il deficit sotto il 3%», spiega il commissario europeo all’Economia Valdis Dombrovskis.
La crescita resta debole: lo 0,4% quest’anno, 0,8% nel 2026
La nota dolente riguarda la crescita. Per Bruxelles, l’economia italiana corre troppo lentamente: +0,4% nel 2025 e +0,8% nel 2026, stime giudicate «relativamente deboli» da Dombrovskis. Un tema che lo stesso Giorgetti non elude: «Faremo la nostra parte, ma serve un quadro internazionale stabile che tenga conto dei profondi cambiamenti globali».
Per la Commissione, la chiave resta la competitività: aumentare la produttività, consolidare le riforme e utilizzare in modo efficace i fondi europei. «Il Pnrr è un impulso cruciale per l'economia italiana», ribadisce Dombrovskis, invitando a una transizione graduale verso un uso più strategico dei fondi di coesione, man mano che scade il Recovery Fund.
Nonostante la promozione sulla manovra 2026, l’Italia resta nel gruppo dei Paesi sotto esame per squilibri macroeconomici, insieme a Grecia, Ungheria, Paesi Bassi, Slovacchia, Svezia e Romania. Le analisi saranno condotte nella prima metà del 2026 e i risultati saranno presentati a giugno.


