Definisce il nuovo Movimento 5 stelle come «un'operazione di trasformismo politico, dovuta all'irriconoscenza e alla smania di potere delle persone più insospettabili: quelle a cui Gianroberto Casaleggio aveva dato più fiducia e che, per interessi personali, sarebbero state le più feroci nel tradirlo; descrive Giuseppe Conte come un «temporeggiatore seriale» e Vito Crimi come «un debole vestito di protervia». Così Enrica Sabatini, compagna e socia di Davide Casaleggio in un'intervista a "La Stampa" anticipa il contenuto del libro Lady Rousseau, in uscita domani. Un'autobiografia in cui ripercorre le tappe del Movimento e rinnova la richiesta a Giuseppe Conte di restituire il simbolo. «Lo restituisca - sottolinea - perché quel logo lo aveva disegnato Gianroberto seduto alla sua scrivania e nulla ha a che fare con chi adesso lo detiene». Poi, nei confronti dell'attuale presidente M5s, rincara la dose: «Ha una visione diversa da quella che ha sempre mosso i 5 stelle - precisa - invece di farsi un partito personale, ha pensato di personalizzare il Movimento e provare a trasformarlo in un partito. Un'evoluzione che diventa trasformismo e infine aberrazione». Parlando della causa in corso aggiunge: «È emblematica perché invece di affrontare la situazione facendo quel che si doveva per statuto, votare su Rousseau l'organo collegiale e poi far discendere tutto il resto, si è cercata una scorciatoia che non ha rispettato le decisioni degli iscritti». Parlando di Beppe Grillo dice di essergli molto legata: «Gli riconosco il grande merito di aver costruito tutto, di essersi scarificato per i 5 stelle - sottolinea - lui come Davide e Gianroberto sono rimasti fuori consentendo a migliaia di persone di entrare nelle istituzioni». E sul ruolo avuto nel nuovo corso del Movimento aggiunge «lo sforzo che ha fatto è stato notevole e ha spinto affinché certi principi e metodi non fossero traditi». (ANSA).