Dopo lo stop della Corte dei Conti, il percorso del Ponte sullo Stretto di Messina prosegue, ma con tempi più lunghi rispetto alle previsioni iniziali. A confermarlo è il leader della Lega e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, intervenuto a Porta a Porta, dove ha ammesso uno slittamento dell’avvio dei cantieri. «Stiamo lavorando. Ieri c’erano i tecnici del ministero a Bruxelles», ha spiegato. «Ci metteremo qualche mese in più. Il mio obiettivo era aprire i cantieri entro il 2025, vorrà dire che andremo al 2026».

Salvini ha assicurato che il governo risponderà «a tutti i dubbi e a tutte le perplessità» sollevate sul progetto, ribadendo però la portata strategica dell’opera: «Sarà una rivoluzione per l’Italia». Il confronto con la Commissione europea, in corso a Bruxelles, è uno snodo decisivo per superare le criticità emerse e completare l’iter autorizzativo.

Nuovo sviluppo del progetto ingegneristico

Parallelamente, il progetto è stato al centro di un approfondimento tecnico-scientifico svoltosi presso il Consiglio Nazionale degli Ingegneri (Cni), alla presenza del presidente Domenico Perrini, del coordinatore del Gruppo di lavoro “Ponte sullo Stretto” Edoardo Cosenza e del presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, Massimo Sessa. L’incontro si è aperto con l’introduzione di Cosenza, seguita dalla relazione dell’amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci, che ha fatto il punto sullo status dell’iter approvativo e sui prossimi passaggi necessari per ottenere una nuova delibera Cipess e una «registrazione con formula piena».

Nel dettaglio, il direttore tecnico Valerio Mele ha illustrato il progetto, mentre gli ingegneri Achille Devitofranceschi ed Eugenio Fedeli hanno approfondito gli aspetti legati all’attraversamento e alla percorribilità ferroviaria. Ampio spazio è stato dedicato alla scelta della campata unica, illustrata da Fabio Brancaleoni, e agli elementi più delicati sotto il profilo della sicurezza: le azioni sismiche, analizzate dal professor Ezio Faccioli, e l’impatto del vento, trattato dal professore emerito Giorgio Diana.

Secondo il presidente del Cni Perrini, si è trattato di «una giornata importante» che ha consentito di valutare il progetto «da tutti i punti di osservazione», applicando «le tecniche più avanzate nella realizzazione dei ponti a campata unica». Un giudizio condiviso anche da Edoardo Cosenza, che ha parlato di «un’esposizione accuratissima», con studi approfonditi anche sulle possibili incertezze. «Ora dobbiamo procedere con un’azione di informazione corretta e con un dibattito critico», ha aggiunto, sottolineando però la qualità elevata del lavoro progettuale presentato.