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I deputati di Forza Italia: Enrico Costa, Tommaso Calderone, Pietro Pittalis e Davide Bellemo
Una proposta di legge presentata da Forza Italia alla Camera punta a contrastare i casi di “ingiusta detenzione”, “ingiusta applicazione di misure cautelari” e “processi temerari”. Il testo, firmato dai deputati Enrico Costa, Tommaso Calderone, Pietro Pittalis e Davide Bellomo, mira a intervenire in materia di riparazione per l’ingiusta applicazione delle misure di prevenzione personali.
Il progetto di legge, presentato in un momento di forte attenzione sulla giustizia, si concentra su un problema urgente: la “clava mediatica” delle indagini, che, unita ai tempi dilatati del processo, colpisce e ferisce in modo irreparabile. In particolare, si sottolinea come un processo o una denuncia possano avere effetti devastanti sulla reputazione, l'immagine e la credibilità delle persone, con ricadute su famiglia, lavoro ed economia. Il testo della proposta evidenzia che uno Stato che rispetta i principi costituzionali deve garantire il massimo rispetto della presunzione di innocenza, affinché gli assolti e i prosciolti non siano danneggiati dal solo fatto di essere stati accusati.
La proposta affronta anche il tema del processo temerario, ossia quel tipo di processo che ha esito liberatorio già scontato in partenza, alla luce degli atti contenuti nel fascicolo del pubblico ministero. In questi casi, si parla di “abuso del processo”, dove la causa della procedura è solo dilatoria o strumentale.
Il testo della proposta di legge è composto da quattro articoli: Articolo 1 - Modifica il Codice di procedura penale per introdurre nuove misure di riparazione. In particolare, viene eliminata la fattispecie del concorso colposo nell’applicazione della custodia cautelare, estendendo la riparazione anche per casi di misure cautelari reali e personali ingiustamente applicate. Si prevede anche il diritto all’indennizzo per chi è stato assolto in giudizio abbreviato o dibattimento con sentenza assolutoria, se il processo è stato infondato o illegittimo; Articolo 2 - Introduce nuove disposizioni sul coordinamento e attuazione del codice, con l’obbligo di inviare gli atti alla Corte dei conti per l’eventuale avvio di un procedimento di responsabilità erariale e per l’azione disciplinare nei confronti dei magistrati; Articolo 3 - Modifica il decreto legislativo 23 febbraio 2006, n. 109, introducendo nuove fattispecie di illeciti disciplinari per i magistrati, come l’esercizio di un processo per finalità estranee al dovere di giustizia e la mancanza di motivazione plausibile in caso di proscioglimento o causa di non punibilità. Si prevede anche che il Procuratore generale della Corte di cassazione non possa più archiviare un procedimento senza il coinvolgimento del Ministro della giustizia; Articolo 4 - Contiene le disposizioni finanziarie per l’attuazione della legge.