Al via in una seduta congiunta delle commissioni Giustizia e Salute del Senato l’esame dei disegni di legge sul fine vita. Sono 5 le proposte sulle quali bisognerà trovare una sintesi dopo la sentenza della Consulta. Per il governo era presente il viceministro Francesco Paolo Sisto. Il percorso è stato incardinato con l’illustrazione delle proposte, ed è iniziata la discussione generale. La prossima settimana verranno depositate le richieste di audizioni che le forze politiche intenderanno avanzare per avviarne, poi, il ciclo.

Tra le proposte sul tavolo, 4 dell’opposizione e una di Forza Italia: quella del Pd di Alfredo Bazoli sul suicidio assistito che ricalca quella approvata in prima lettura nella scorsa legislatura alla Camera dopo la sentenza della Corte Costituzionale sulla vicenda di Dj Fabo, e che disciplina la morte volontaria medicalmente assistita, quella del dem Dario Parrini sulla terapia del dolore e la dignità nella fase finale della vita, quelle di M5s e Avs che prevedono l’eutanasia, e quella depositata la scorsa settimana da Forza Italia che prevede una pena attenuata, da sei mesi a due anni, per l’aiuto al suicidio di un convivente tenuto in vita «esclusivamente per mezzo di strumenti di sostegno vitale e affetta da una patologia irreversibile» e cambia il testamento biologico, non considerando trattamenti sanitari la nutrizione e l’idratazione, anche artificiali, e introduce la disciplina dell’obiezione di coscienza per il medico e per il personale sanitario.

«Oggi in commissione ho espresso soddisfazione per l’avvio dell’iter parlamentare della legge sul fine vita, dopo mesi che ne chiedevamo invano la calendarizzazione. Ho ricordato a tutti che vi è una assoluta necessità di intervento del parlamento dopo la sentenza della corte, e che mi auguro vi sia un approccio costruttivo e dialogante, trattandosi di un tema che attraversa le coscienze e gli schieramenti. Ritengo che il testo a mia prima firma, figlio di una lunga discussione e di una complessa mediazione nella scorsa legislatura, possa costituire un buon punto di partenza», commenta in una nota Bazoli.

«Non si può non avere una proposta su un tema così importante. Vedremo quale sarà l’iter, che sarà dettato dai tempi dal parlamento e non da entità esterne», ha detto il capogruppo di Forza Italia Maurizio Gasparri a margine dei lavori. «C’è un vuoto legislativo e un vuoto di umanità», per la senatrice dem Anna Rossomando: «Finalmente dopo la sentenza della Consulta e l’approvazione nella scorsa legislatura di un testo ampiamento condiviso finalmente riprende il cammino per venire incontro a sofferenze che coinvolgono tante famiglie senza alcun colore politico. Mi auguro una discussione dialogante, costruttiva e non ideologica». «L’ultima cosa che il parlamento può fare - ha avvertito Ivan Scalfatotto (Italia Viva) - è tornare indietro rispetto alla sentenza della Corte Costituzionale, a diritti già disponibili. Il parlamento non faccia passi indietro».