Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, in un’intervista al Corriere della Sera, ha accusato una parte della magistratura di voler «sostituirsi alla politica» e l’opposizione di tentare di «rovesciare il governo per via giudiziaria». «Non è un teorema - ha dichiarato - ma un misto di cattiveria politica e frustrazione. Non riuscendo a farci cadere con la battaglia politica, cercano di farci condannare a livello internazionale».

«I magistrati devono applicare le leggi, non interpretarle»

Ciriani ha citato le posizioni di AVS e la proposta di denunciare il governo alla Corte penale internazionale, definendole «una bestialità». Sul caso Almasri ha ribadito che «non esiste un problema Bartolozzi» e che il governo deve poter decidere su questioni politiche, non giudiziarie: «La democrazia è un’altra cosa».

Ha inoltre richiamato alla separazione dei poteri, criticando «una parte minoritaria della magistratura» che, secondo lui, punta a orientare l’opinione pubblica attraverso le sentenze, «soprattutto quando gli italiani votano centrodestra».

«Serve più senso dello Stato»

Il ministro ha riservato parole dure alla segretaria del PD Elly Schlein, accusandola di non comprendere «la responsabilità delle scelte per difendere l’interesse nazionale» e di condurre «una politica da assemblee universitarie».

Secondo Ciriani, il PD avrebbe perso il ruolo di guida del centrosinistra, lasciando che la politica estera sia dettata da AVS, quella economica da Maurizio Landini e la linea sulla giustizia dai Cinque Stelle.

Il ruolo del Parlamento e le Regionali

Ciriani ha poi affrontato il tema dei decreti legge, auspicando un equilibrio che permetta al Parlamento di incidere di più: «Non tutto è urgente, non tutto può diventare decreto». Sulle elezioni regionali ha rassicurato che «si troverà una soluzione sul Veneto» e che il governo raggiungerà «nuovi record di stabilità».