PHOTO
IMAGOECONOMICA
L’Europa è sola davanti a Putin. Questa condizione si è cristallizzata negli ultimi quattro giorni, che potrebbero cambiare la storia della guerra in corso in Ucraina e del Vecchio Continente.
Donald Trump ed Elon Musk stanno allontanando sempre di più le due sponde dell’Atlantico. Il presidente americano ha espresso il proprio punto di vista nella Strategia di sicurezza nazionale. Nella “dottrina Trump” l’Europa sembra avere un futuro segnato. Un passaggio del documento pubblicato nello scorso fine settimana evidenzia il punto di vista dell’inquilino della Casa Bianca: «L’amministrazione Trump si trova in disaccordo con i funzionari europei che mantengono aspettative irrealistiche per la guerra, arroccati in governi instabili di minoranza, molti dei quali calpestano i principi basilari della democrazia per sopprimere l’opposizione. Un’ampia maggioranza in Europa vuole la pace, ma questo desiderio non si traduce in politica in gran parte per via del sovvertimento dei processi democratici da parte di questi governi». La miopia dell’Ue, con la trasformazione del continente attraverso le politiche migratorie, la creazione di conflitti e la perdita dell’identità nazionale, rischia, secondo gli Stati Uniti, di provocare i danni maggiori.
Musk ha invece detto che l’Unione europea va abolita e che la sovranità deve essere «restituita ai singoli Paesi, in modo che i governi possano rappresentare meglio i propri cittadini». La Commissione europea è stata paragonata addirittura al “Quarto Reich”. Su X Musk ha pubblicato l’immagine di una bandiera dell’Europa per metà blu e per un’altra metà con la svastica. Il motivo di tanto livore? La multa da 120 milioni di euro inflitta da Bruxelles a X per una serie di violazioni del Digital Services Act (DSA). Ma il miliardario di origini sudafricane non si è fermato qui. Ha cancellato l’account pubblicitario della Commissione europea. Anche questo è un aspetto della solitudine che sta vivendo l’Europa attraverso la massima istituzione continentale. Infine, Donald Trump Jr., nel suo intervento al Forum di Doha, in Qatar, ha chiesto più responsabilità all’Europa e l’ha criticata perché insegue la pace in Ucraina «senza avere un piano».
La visione statunitense si scontra con quella dei Paesi “volenterosi” (rappresentati dal premier britannico Keir Starmer, dal presidente francese Emmanuel Macron e dal cancelliere tedesco Friedrich Merz ), che si sono riuniti a Londra alla presenza del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Regno Unito, Francia e Germania ritengono che l’Europa non sia ancora fuori gioco. Il piano per il cessate il fuoco in Ucraina, predisposto dagli Stati Uniti, può essere integrato con i contributi europei e in stretta collaborazione con l’Ucraina.
Secondo Emmanuel Macron, il «principale problema» riguarda la convergenza con Washington. Il presidente francese non ha nascosto le difficoltà nel trovare una «convergenza tra le nostre posizioni comuni, tra europei e ucraini e gli Stati Uniti». «Europei e ucraini – ha aggiunto il capo dell’Eliseo - hanno molte carte in mano» per realizzare gli aiuti finanziari a Kyiv, la «resistenza» dell’esercito dell’Ucraina e le sanzioni a Mosca.
Domani pomeriggio Zelensky sarà a Roma, dove incontrerà la premier Giorgia Meloni. Il presidente ucraino cerca di conservare il sostegno di tutti i partner europei. Ci possono essere diversità di vedute, ma l’obiettivo deve essere lo stesso: salvare l’Ucraina per salvare l’Europa con la consapevolezza di contare sulle proprie forze e capacità. Dalla Russia Kirill Dmitriev, rappresentante speciale del presidente russo Vladimir Putin, ha esaltato le tesi contenute nella Strategia di sicurezza nazionale. «È tempo che l’Unione Europea – ha affermato Dmitriev -, che sotto l’influenza dell’amministrazione dell’ex presidente statunitense Joe Biden ha intrapreso un percorso di declino economico e di civiltà, ascolti l’attuale leader statunitense Donald Trump e salvi l’Europa». La perdita di identità dell’Europa viene attribuita alla «squadra di Biden», che, a detta di Dmitriev, ha «spinto l’Ue sulla strada sbagliata: immigrazione di massa, una posizione morbida sulla criminalità e declino economico e civile». «Ora – ha aggiunto - improvvisamente, i burocrati dell’Ue non vogliono l’interferenza degli Stati Uniti sotto la guida di Trump. È ora di ascoltare Trump e salvare l’Europa».
La convergenza Russia-Stati Uniti preoccupa il presidente del Consiglio Europeo, Antonio Costa. «Quando Mosca dice che condivide in gran parte il documento strategico Usa – ha commentato - dobbiamo interrogarci. E si capisce perché Mosca l’appoggia. Perché sull’Ucraina non si punta a una pace giusta e duratura, ma alla cessazione delle ostilità per avere relazioni stabili con la Russia. Noi l’avevamo trovata prima del 2014, abbiamo poi iniziato a dubitare con la presa della Crimea e, dopo il 2022, la Russia è diventata una minaccia per la nostra sicurezza».
Stiamo assistendo ad «un cambio di paradigma da parte degli Stati Uniti almeno sul piano formale», evidenzia Claudio Bertolotti, direttore di Start In-Sight e ricercatore Ispi (è anche autore del libro “Gaza underground”), il quale si sofferma sull’addio che Washington potrebbe dare all’Europa. «Gli Stati Uniti – riflette Bertolotti - guardano all’Europa, partendo innanzitutto dal proprio ruolo, che non è più quello di “poliziotto del mondo”. Dall’altro lato guardano all’Europa non più come a un alleato primario paritario, ma come a un partner da collocare sul piano delle relazioni internazionali, su un piano subordinato. Una situazione molto simile a quanto sta avvenendo nei rapporti tra Russia e Cina. Mosca rischia di diventare un alleato subordinato di Pechino, perché non è in grado di reggere il confronto né di prevalere sull’alleato asiatico. Per cui avremo due grandi attori, potremmo parlare di una sorta di “bipolarismo multilivello”, dove agli Stati Uniti si contrapporrà la Cina. Attorno a loro si muoverà una serie di alleati».


