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SCIOPERO FLASH MOB E VOLANTINAGGIO DEI MAGISTRATI IN DIFESA DELLA COSTITUZIONE
Si infiamma nuovamente il dibattito sulla separazione delle carriere tra magistratura giudicante e requirente. Mentre il governo di centrodestra punta a velocizzare l’iter parlamentare, a lanciare l’allarme è l’Associazione europea dei giudici, con critiche che ricalcano quelle proposte dall’Associazione nazionale magistrati in Italia. La riforma costituzionale proposta dal governo mira a creare due carriere autonome e non comunicanti: giudici e pubblici ministeri verrebbero reclutati separatamente e gestiti da due distinti Consigli superiori.
Inoltre, verrebbe istituita un’Alta Corte disciplinare per tutte le funzioni sanzionatorie. Secondo i promotori, si tratta di una misura necessaria per garantire la piena terzietà del giudice. I critici temono, invece, che si apra la porta a un’indebita influenza della politica sulla pubblica accusa, come avviene – almeno formalmente – in molti ordinamenti in cui le carriere sono separate.
Ma com’è organizzata la magistratura negli altri principali Paesi europei? In Francia, esiste un corpo unico della magistratura, ma al suo interno si distinguono due categorie: i magistrati del siège, che si occupano delle funzioni giudicanti, e quelli del parquet, che esercitano l’azione penale. Il passaggio da una funzione all’altra è piuttosto comune e non comporta difficoltà insormontabili, ma implica comunque un cambiamento di status giuridico. I giudici, godono della garanzia dell’inamovibilità, il che significa che non possono essere trasferiti senza il loro consenso, nemmeno per motivi legati a promozioni o cambiamenti di incarico. Questo garantisce loro una certa indipendenza e autonomia.
Al contrario, i pubblici ministeri rispondono gerarchicamente al ministro della Giustizia, che ha il potere di trasferirli a sua discrezione, solitamente dopo un lungo periodo di servizio nella stessa sede. Inoltre, alcune funzioni dei pubblici ministeri sono soggette a limiti di durata, il che contribuisce a garantire un certo equilibrio tra l’autonomia della magistratura e il controllo da parte del governo. L’autonomia della magistratura è affidata al Conseil supérieur de la magistrature ( Csm), che si articola in due sezioni separate: una dedicata ai giudici e l’altra ai pubblici ministeri. Il Csm è composto da 15 membri per ciascuna sezione e ha il compito di garantire che la magistratura possa esercitare le proprie funzioni in modo indipendente dal potere esecutivo.
In Germania, la separazione tra giudici e pubblici ministeri è ben definita, con i pubblici ministeri che operano come funzionari governativi e sono subordinati alle direttive del Procuratore generale e del ministro della Giustizia. Sebbene in linea generale le carriere siano separate, non è raro che un magistrato faccia il passaggio da una figura all’altra durante la propria carriera.
In Germania, che è una repubblica federale, la giustizia è principalmente una competenza dei singoli Länder, anche se la Procura federale si trova presso la Corte di Cassazione. La nomina dei giudici avviene tramite processi che possono variare tra i diversi Länder. In alcuni casi, la nomina è effettuata tramite una commissione che include parlamentari, rappresentanti dei magistrati e degli avvocati, mentre in altri la decisione è affidata direttamente ai ministri della Giustizia dei Länder. Una volta nominato, il giudice diventa inamovibile dopo un periodo di prova e riceve la nomina a vita. In Germania, come in Italia, l’azione penale è obbligatoria, il che significa che i pubblici ministeri devono perseguire qualsiasi reato di cui vengano a conoscenza.
In Spagna, la separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri è altrettanto evidente. Il controllo dei pubblici ministeri è affidato al Procuratore generale dello Stato, che viene nominato dal Re su proposta del governo, previa consultazione con il Consiglio generale del Potere giudiziario. Il Procuratore generale è scelto tra giuristi di riconosciuto prestigio, con l’obiettivo di garantire l’autonomia e l’indipendenza dell’ufficio del pubblico ministero.
Nel sistema giuridico dell’Inghilterra, la separazione è meno marcata, ma comunque esiste. La funzione del pubblico ministero è svolta dal Crown prosecutor, che è un avvocato. I procuratori dipendono dal Chief Crown prosecutor, il quale, a sua volta, risponde al Director of public prosecutions, nominato dal governo. Tuttavia, è importante notare che il pubblico ministero nel sistema inglese non si occupa delle indagini, che sono invece di competenza della polizia giudiziaria. Quest’ultima formula le imputazioni e, successivamente, il pubblico ministero decide se avviare l’azione penale o archiviare il caso.
Infine, in Portogallo, la separazione tra l’ufficio dei giudici e quello del pubblico ministero è sancita dalla Costituzione, che garantisce piena autonomia al pubblico ministero attraverso uno statuto specifico, volto a rafforzare la sua indipendenza e a evitarne l’ingerenza politica. Questo sistema garantisce che il pubblico ministero possa svolgere la propria funzione in modo imparziale e senza pressioni esterne.