PHOTO
UDIENZA PROCESSO PONTE MORANDI ANNO 2022
Entra nella fase più intensa il processo per il crollo del Ponte Morandi di Genova, avvenuto il 14 agosto 2018 e costato la vita a 43 persone. Dalle 10 di questa mattina, nell’aula bunker del tribunale genovese, il procedimento è entrato nel vivo con la fase delle richieste di pena da parte della Procura. Dopo quattro mesi di requisitoria, ieri si è chiuso l’intervento dei pm Walter Cotugno e Massimo Terrile, che hanno analizzato la posizione dell’ex amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, Giovanni Castellucci, già condannato per la strage del bus di Avellino.
Sotto accusa i vertici di Aspi e Spea
Il focus della Procura resta sulle mancate manutenzioni del viadotto, considerate «il prodotto di una logica orientata ai massimi profitti», proseguite per anni nonostante la consapevolezza del rischio crollo. Sotto processo ci sono 57 imputati, tra dirigenti, tecnici e funzionari di Aspi e Spea Engineering, accusati a vario titolo di omicidio colposo plurimo, disastro colposo, omicidio stradale e falso in atto pubblico. «Chiederemo molte assoluzioni, quasi tutte per prescrizione di reato», ha dichiarato il pm Cotugno, ricordando che il giudice dovrà «fondare la decisione non su intuizioni o percezioni personali, ma su fatti provati e comprensibili per tutti». Dopo sette anni dalla tragedia e oltre tre di udienze, l’obiettivo è arrivare a sentenza di primo grado entro l’estate 2026.
Morandi, la memoria come dovere civile
Parallelamente al processo, Genova ha ricordato ancora una volta le vittime. Durante la cerimonia di intitolazione dei giardini Luigi Matti Altadonna, una delle 43 vittime del crollo, la sindaca Silvia Salis ha richiamato il valore della memoria come impegno collettivo: «La memoria è un muscolo che va allenato. Non dobbiamo smettere di ricordare il giorno del crollo, esempio di mala politica e mala gestione. Dobbiamo pretendere verità e serietà dalle istituzioni, perché tragedie così non accadano mai più». La prima cittadina ha annunciato che il Memoriale del Morandi sarà inserito nei percorsi formativi delle scuole genovesi «per educare i giovani al valore della responsabilità pubblica».
Meloni: «Verità e giustizia per le vittime»
Anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ricordato quest’estate la tragedia con un messaggio sui social nel settimo anniversario del crollo: «Il 14 agosto di sette anni fa Genova, la Liguria e l’Italia intera sono state sconvolte da una catastrofe che rimarrà per sempre nella memoria del nostro popolo. È ancora vivissima la sete di verità e giustizia invocata dai familiari delle vittime». Meloni ha sottolineato la resilienza della città e la rinascita simboleggiata dal Ponte San Giorgio, nuovo viadotto progettato da Renzo Piano: «Genova è stata ferita ma non si è piegata. Il nuovo ponte è il simbolo di una comunità che ha saputo rialzarsi più forte e orgogliosa di prima».


