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ENRICO COSTA POLITICO
Il 28 aprile nell’Aula della Camera è iniziata la discussione su una proposta di legge, a prima firma del deputato della Lega Alberto Bagnai, dal titolo «Modifiche all’articolo 132 del codice in materia di protezione dei dati personali, di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, concernenti l’acquisizione di dati relativi al traffico telefonico e telematico per esigenze di tutela della vita e dell’incolumità fisica del soggetto interessato».
In pratica legittima l’acquisizione, con decreto motivato del solo pubblico ministero, su richiesta dell’autorità di pubblica sicurezza, dei dati relativi al traffico telefonico e telematico di una persona scomparsa a seguito di una denuncia presso le forze dell’ordine da parte di familiari o amici. Secondo la relazione introduttiva, «l’individuazione del pubblico ministero e non del giudice quale soggetto titolare del potere autorizzatorio è coerente con il principio, sancito dalla giurisprudenza della Corte di giustizia dell’Unione europea, di terzietà rispetto al soggetto richiedente l’acquisizione in quanto, diversamente dal procedimento penale, nella fattispecie disciplinata dalla presente proposta di legge l’istanza acquisitiva proviene dall’autorità di pubblica sicurezza». Tuttavia su questo punto è nata una discussione in commissione sia da parte di Italia Viva con Maria Elena Boschi sia da parte di Forza Italia con Enrico Costa. La prima aveva presentato un emendamento, poi non passato, per cui occorreva comunque l’autorizzazione del presidente del tribunale per l’acquisizione dei dati.
Anche Costa ha fatto presente «la necessità di un avallo di carattere giurisdizionale e della sussistenza di specifici requisiti per procedere all'acquisizione dei dati relativi al traffico telefonico» in base ad una sentenza della CGUE di qualche anno fa. In pratica occorre il vaglio di un giudice rispetto alla richiesta del pubblico ministero.
Il 2 marzo 2021 infatti la Corte di Giustizia Europea aveva emesso una sentenza che, seppur riguardante l’Estonia, si estendeva anche agli altri Paesi della Ue.
Tanto è vero che fu introdotta nel nostro ordinamento con un decreto legge su proposta dell’ex ministra della Giustizia Marta Cartabia. La decisione della CGUE stabiliva che l’acquisizione dei tabulati telefonici può essere disposta solo con un decreto motivato del giudice.
Tuttavia sia la deputata del Carroccio Simonetta Matone, relatrice del provvedimento, sia il rappresentante del governo Andrea Delmastro, pur considerando opportune le obiezioni, hanno ritenuto che per il carattere di urgenza delle situazioni non si possa attendere il placet del giudice.
Ma Enrico Costa non si arrende e ha annunciato di aver presentato in Aula un emendamento che mira ad attribuire al gip la facoltà di dare o meno l’autorizzazione per l’acquisizione dei tabulati entro 48 ore dalla richiesta: «pur condividendo l’impianto della proposta di legge, allo stesso tempo considero importante aggiungere il vaglio del gip. Capisco l’urgenza di intervenire in questo caso specifico della scomparsa di una persona ma è altrettanto fondamentale il controllo da parte di un giudice» ha spiegato al Dubbio il parlamentare azzurro.
L’Esecutivo ha dato parere contrario al momento. Su questo ha concluso il deputato: «Credo sia in atto un supplemento di riflessione da parte del Governo. Io sono pronto anche a riformulare l'emendamento, l’importante è che si mantenga la valutazione giurisdizionale».