La vicenda giudiziaria legata al caso Garlasco registra un passaggio decisivo con il nuovo annullamento del sequestro disposto dalla Procura di Brescia. Il Tribunale del Riesame ha infatti bocciato anche il secondo decreto, ritenendolo sovrapponibile al primo provvedimento già cassato nelle scorse settimane.

L’avvocato Marco Casali, legale del maresciallo Giuseppe Spoto – figura non indagata nell’inchiesta – ha accolto con favore la decisione dei giudici. Il difensore ha parlato di un provvedimento «in linea con la giurisprudenza della Cedu e della Cassazione», sottolineando come il Riesame abbia recepito tutte le censure proposte. La Procura ipotizzava che Spoto, insieme all’ex collega Silvio Sapone, potesse aver contribuito ad alcune anomalie investigative che avrebbero portato nel 2017 all’archiviazione della posizione di Andrea Sempio. Quest’ultimo è oggi nuovamente iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio in concorso per la morte di Chiara Poggi. Casali ha precisato che Spoto non ha ricevuto, al momento, alcuna convocazione come testimone.

Il lungo interrogatorio di Silvio Sapone

Parallelamente, la giornata di ieri a Brescia è stata interamente assorbita dalla testimonianza di Silvio Sapone, ex carabiniere della polizia giudiziaria di Pavia, anch’egli coinvolto nella parte preliminare delle indagini condotte dall’allora procuratore aggiunto Mario Venditti. Sapone è stato ascoltato a lungo dalle pm Claudia Moregola e Chiara Bonfadini, riempiendo due verbali distinti: uno sulle presunte irregolarità nell’archiviazione del 2017, l’altro sul cosiddetto “sistema Pavia”, che ipotizza un circuito di favori e possibili episodi corruttivi. Al termine della deposizione, il testimone ha dichiarato: «Nessuno ha coperto nessuno», riferendosi alla posizione di Sempio.