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Rilievi e ricostruzioni 3D nell’abitazione della Famiglia Poggi Garlasco in via Pascoli
Le indagini su Andrea Sempio, condotte nel 2017 dalla Procura di Pavia, «sono state caratterizzate da una serie di anomalie». Lo scrivono il pm Claudia Moregola e il procuratore Francesco Prete della Procura di Brescia – competente sui reati commessi da magistrati del distretto di Milano – nel decreto che ha disposto le perquisizioni a carico dell’ex procuratore capo di Pavia Mario Venditti, dello stesso Sempio, dei suoi genitori, di alcuni parenti e dei carabinieri in congedo Silvio Sapone e Giuseppe Spoto.
Il documento segnala in particolare «l’omissione della trascrizione di alcuni passaggi rilevanti delle intercettazioni ambientali» durante l’inchiesta del 2017. Inoltre, vengono evidenziati «contatti opachi» tra Sempio e i due carabinieri allora in servizio presso la sezione di polizia giudiziaria della Procura pavese: Sapone avrebbe mantenuto rapporti non relazionati con la famiglia Sempio, mentre i contatti di Spoto avrebbero avuto una «durata incongrua» rispetto all’attività da svolgere.
Tra le anomalie citate nel decreto spicca anche la breve durata dell’interrogatorio di Andrea Sempio e la «verosimile conoscenza anticipata» da parte dei familiari delle domande che sarebbero state rivolte dai pm di Pavia. Elementi che, secondo i magistrati bresciani, fanno emergere criticità significative sul corretto svolgimento delle indagini. Il decreto richiama infine la conclusione dell’annotazione del 7 marzo 2017, definita dai pm bresciani come «formula tranchant»: «Completa assenza di elementi a supporto delle ipotesi accusatorie a carico di Andrea Sempio».